La Cooperativa Santa Chiara, gestore della “Stella Maris” dal 2017, a seguito degli arresti di quattro suoi dipendenti, eseguiti il 3 agosto 2022 su ordine dell’Autorità Giudiziaria, ha finora osservato un rigoroso silenzio stampa.
“Ciò è avvenuto non per mancanza di rispetto nei confronti della pubblica opinione e per gli operatori dell’informazione, ma per una serie di ragioni che qui si espongono – fanno sapere dalla Coop –. Chi opera nel settore socio assistenziale ha come obiettivo primario quello di tutelare il benessere dei propri ospiti e la loro integrità psico-fisica e la tranquillità delle rispettive famiglie. E il nostro operato è stato sempre improntato al raggiungimento di tali obiettivi”.
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“Purtroppo gli eventi dei giorni scorsi ci hanno profondamente scosso e mortificato e ci hanno messo di fronte alla necessità di fronteggiare con estrema urgenza alcune priorità: conoscere a fondo cosa fosse realmente accaduto; accertare le responsabilità dei dipendenti coinvolti adottando i conseguenti provvedimenti; riorganizzare il servizio; continuare, soprattutto, a prenderci cura degli ospiti, in particolare le persone offese, stare vicino a loro e incontrare le loro famiglie”.
La quasi totalità degli ospiti (73 su 78) ha confermato la propria fiducia nella struttura e nella dirigenza; tra questi sono tuttora presenti anche alcuni di quelli che hanno subito le imperdonabili violenze da parte degli OSS indagati.
La dirigenza poi, con l’ausilio dello staff legale, ha avviato una approfondita indagine interna, volta ad accertare ogni singola responsabilità, commissiva o omissiva, in capo al personale dipendente.
“La lettura degli atti del procedimento penale posti a fondamento della misura cautelare e l’ascolto di quasi tutto il personale, hanno consentito di acclarare – al di là degli aspetti penali, che competono all’Autorità Giudiziaria, nei cui confronti si ripone la massima fiducia – condotte assolutamente rilevanti sotto il profilo disciplinare, e pertanto incompatibili con la prosecuzione del rapporto di lavoro”, evidenziano dalla Coop.
“Chi ha tradito la nostra fiducia non può continuare a lavorare per noi; chi non ha avuto rispetto dei nostri ospiti, chi non si è uniformato ai valori ed ai principi in cui abbiamo sempre creduto, non può essere nostro dipendente. Per tali ragioni sono stati licenziati non solo i quattro lavoratori nei confronti dei quali è stato emesso il provvedimento cautelare ma anche quelli che, pur avendo assistito agli episodi incriminati o avendone avuto conoscenza, non hanno tempestivamente informato la dirigenza e la società di quanto stava avvenendo”.
“Il venir meno della fiducia nei loro confronti giustifica legalmente ai sensi dell’art. 2119 c.c. i recessi datoriali posti in essere. Le azioni giudiziarie minacciate da alcuni di essi tramite i propri legali incontreranno adeguata resistenza, nella convinzione che le decisioni della magistratura confermeranno la legittimità dell’operato della società”.
“Nonostante un’organizzazione interna e una dotazione organica già ampiamente superiore a quanto imposto per legge, al fine di migliorare ulteriormente il servizio e prevenire ulteriori criticità, la proprietà ha assunto numerosi altri OSS, e implementato un ulteriore livello di controllo, assumendo un responsabile del servizio di assistenza diretta e coordinatore socio-sanitario della struttura, che vanta notevole esperienza e spiccate capacità manageriali”.
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“Questa nuova figura professionale collaborerà con la direzione nella gestione del personale. Infine, è stata incrementata in termini di ore la presenza – non obbligatoria – del responsabile sanitario, medico specialista in geriatria”.