Che cosa hanno fatto di buono i 10 parlamentari di Capitanata in 5 anni di attività?

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Il 25 Settembre andremo a votare per le elezioni politiche che determineranno il nuovo Parlamento, ma come al solito il problema è chi.

Un buon modo per orientare il proprio voto è quello di controllare cosa hanno fatto i nostri rappresentanti nella Legislatura che appresta a concludersi il giorno della fatidica data del 24 settembre, esattamente il giorno utile per conseguire il vitalizio (che però ora scatta solo al compimento dei 65 anni di età come le altre pensioni). E’ possibile analizzare cosa hanno fatto i nostri onorevoli rappresentanti locali e stilare un bilancio di fine legislatura? Grazie a questo speciale de l’Attacco sì. Per stilarlo sono stati consultati i siti di Camera e Senato che riportano al loro interno tutte le attività svolte dai singoli deputati e senatori, proposte di legge, interrogazioni, votazioni e quant’altro. Per l’analisi dei tassi di presenza/assenza si è consultata la piattaforma di raccolta dati sulla politica Openpolis.

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Nota: Con assenza si intendono i casi di non partecipazione al voto, sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione) sia quello in cui è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale nella votazione. Purtroppo attualmente i sistemi di documentazione dei resoconti di Camera e Senato non consentono di distinguere un caso dall'altro. I regolamenti non prevedono la registrazione del motivo dell'assenza al voto del parlamentare. Non si può distinguere, pertanto, l'assenza ingiustificata da quella, ad esempio, per ragioni di salute.

Voto ribelle: un parlamentare è considerato “ribelle” quando esprime un voto diverso da quello del gruppo parlamentare a cui appartiene, tenendo sempre ben a mente l’articolo 67 della Costituzione italiana che recita che «Ogni membro del parlamento rappresenta la nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato».

In base ai dati più recenti, possiamo osservare come la percentuale media di assenze in Parlamento sia superiore al 15%. Tra Camera e Senato tuttavia si registrano delle differenze piuttosto significative. Mentre a Montecitorio la percentuale di mancate partecipazioni risulta del 18%, a palazzo Madama si attesta sul 7,7%, meno della metà. Questa discrepanza è parzialmente attribuibile al fatto che il governo Conte II godeva di una maggioranza molto ristretta in questo ramo del parlamento perciò gli esponenti dell’ex coalizione giallorossa non potevano permettersi di mancare. Un dato interessante da valutare, oltre a quelli sui singoli esponenti, è quello relativo ai gruppi parlamentari. Per quanto riguarda Montecitorio, possiamo notare come la formazione meno presente in aula è Forza Italia (30% di assenze). Seguono il gruppo misto (23,9%) e Liberi e uguali (22,7%). I meno assenteisti sono invece gli esponenti del Movimento 5 stelle con il 12,3% di mancate partecipazioni alle votazioni elettroniche. l’istituto delle missioni presenta ancora oggi dei lati poco chiari. Infatti spesso non sono riportate le motivazioni per cui un parlamentare viene considerato in missione. Alla fine di ogni seduta il presidente dell’aula li elenca, tuttavia non si precisa l’attività esatta che ne giustifica l’assenza, né la durata. Un esempio di questa dinamica è quello dello storico leader della Lega Umberto Bossi. Questi infatti figura tra i senatori più spesso in missione (64,9%) anche se attualmente non risulta ricoprire altri incarichi istituzionali se non quello di componente della commissione parlamentare su territorio e ambiente.
Siamo pronti, andiamo a vedere “Cosa hanno fatto i nostri parlamentari”.

Annaelsa Tartaglione

La molisana trentatreenne, per scelta dall’alto, ha scalzato nel 2018 tutti i pretendenti del suo partito Forza Italia alla corsa al seggio del collegio plurinominale Puglia 4. I malumori di quell’operazione allontanarono Luigi Miranda dal partito di Berlusconi ad esempio. Laureata in scienze politiche dell'amministrazione, nel 2007 è stata eletta Miss Molise per poi divenire coordinatrice regionale del partito in Molise. In Parlamento è membro della I Commissione (Affari Costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni) e della Commissione bicamerale per la Semplificazione. Il 30 marzo 2021 è eletta vicepresidente del gruppo parlamentare. Sicuramente non passa inosservato l’elevatissimo tasso di assenze che sfonda il 37% così come i tanti voti non in linea con il suo gruppo, ad esempio sulla questione della morte volontaria medicalmente assistita ed altre questioni civili in cui si è distaccata dal voto delle destra. E’ comunque rimasta sempre fedele a Forza Italia ed al leader Berlusconi, anche in questa fase di fuoriuscite centriste. Duole constatare che non ci siano proposte di legge a suo nome ma è molto presente negli emendamenti da co-firmataria. Per le prossime elezioni la Tartaglione ci sarà di nuovo e si parla ancora una volta di un “paracadute” già pronto nel proporzionale di Forza Italia in un collegio sicuro. Esattamente come successo nel 2018 qui a Foggia.

Marco Pellegrini

Il Senatore Marco Pellegrini era ingegnere e libero professionista, fondatore di una piccola impresa edile. Eletto nel collegio Puglia - 8 tramite sistema maggioritario è divenuto grazie a questa affermazione uno dei volti più importanti del M5S a sud, di cui è vicepresidente del gruppo in Senato da fine 2021. La sua attività è stata fortemente inquadrata da quando nell’ottobre 2018 è entrato nella Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie. Come è risaputo il suo ruolo ed impegno sono stati decisivi nello scioglimento del Comune di Foggia per infiltrazioni mafiose. Membro anche della commissione permanente Bilancio e nella Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema finanziario. Firmatario di 3 proposte di legge di cui una che ha segnato la sua battaglia politica più importante, ma non portata a compimento. Parliamo del DDL di Istituzione in Foggia di una sezione distaccata della corte di appello di Bari, tribunale per i minorenni e Direzione distrettuale antimafia. Iter rimasto in corso ma di fatto strozzato nel momento in cui la Ministra Cartabia ha ritenuto la proposta complicata in quanto richiederebbe una revisione complessiva della geografia giudiziaria. Una vera mannaia per i promotori. Il secondo DDL a firma Pellegrini prevedeva l’istituzione di un programma pluriennale straordinario per la realizzazione di alloggi sociali e per il contrasto all’emergenza abitativa. Presentato in aprile 2021, non assegnato in Commissione e neanche pubblicato il testo sul sito del Senato. Stesso discorso per l’altro DDL, ossia disposizioni in materia di demanio armentizio ed istituzione del Parco Nazionale dei Tratturi. Da assegnare alla Commissione. Non se ne farà mai nulla. Pellegrini è stato sicuramente il parlamentare più attivo sulle questioni locali, seguendo per il suo partito molti momenti critici del Consiglio comunale del capoluogo dauno. Fu lui a determinare la prima rottura con il candidato Sindaco 5S Quarato, chiedendone, senza risultato, le dimissioni dalla Commissione Ambiente e Territorio per prendere le distanze dall’amministrazione Landella. Il suo ruolo da coordinatore nel M5S è dimostrato dalle altre 102 proposte di legge di cui è stato co-firmatario e la sua ricandidatura è ad oggi data per certa.

Rosa Menga

La neo trentenne Rosa Menga è stata eletta alla Camera con il sistema maggioritario nel collegio Puglia – 16 (Foggia). La sua bravura mista a fortuna è iniziata l’anno prima delle elezioni, nel 2017 con la vittoria di 100 mila euro al programma televisivo Reazione a catena. E la reazione a catena è quella che si è scatenata nel proseguo della legislatura in quanto la stessa è stata espulsa dal M5S per essersi rifiutata di votare la fiducia al governo Draghi il 19 febbraio 2021. La decisione di fatto sarebbe in linea con quello che ha dato il via a questa prima estate elettorale, ma all’epoca il M5S (o quelli che ne restavano) erano convinti e compatti nel dare fiducia al premier Draghi. Mai come in questo caso il discorso sulla libertà di mandato del parlamentare rispetto alla fedeltà al partito che ti ha portato nelle istituzioni è soggettivo e riguarda il sistema ideologico valoriale di chi giudica. Tornando all’attività, lei è passata in aula nel gruppo misto sin dalla cacciata mentre da fine marzo di quest’anno è entrata nel partito Europa Verde. Da quest’anno è componente della Commissione Lavoro pubblico e privato, e della Commissione parlamentare di inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. Precedentemente è stata nella Commissione Affari sociali. Le proposte di legge che portano il suo nome sono due. La prima è in materia di diritto di scelta della sede di lavoro per i lavoratori che assistono familiari affetti da disabilità, mentre la seconda sono Disposizioni per il riconoscimento della professione sanitaria di informatore scientifico del farmaco e per l'istituzione del relativo albo professionale. Entrambi gli iter si perdono in Commissione e non approdano in aula per il voto. Da lei ci si poteva aspettare indubbiamente di più, specialmente sulle questioni del territorio di riferimento, essendo l’eletta del collegio uninominale. Il dato sulle assenze è alto ma con un rapido ed inequivocabile rialzo nell’ultimo anno quando ormai era fuori dalla maggioranza larga a sostegno del Governo. Molto ferma nel difendere le sue posizioni e le sue scelte prese nel momento dell’espulsione, ed attiva sui social rispetto al suo target di riferimento, i giovani. Vedremo cosa deciderà per le prossime elezioni politiche.

Antonio Tasso

Diploma di liceo scientifico; Imprenditore nel commercio, Dirigente Federazione sportiva. Così descrive il sito della Camera il controverso deputato di Manfredonia nato nel 1957.
Alle elezioni politiche del 2018 viene candidato dal Movimento 5 Stelle ed eletto alla Camera dei Deputati nel collegio uninominale di Cerignola, ottenendo 50.491 preferenze, pari al 43,8% dei voti.
Il 24 febbraio 2018 lo stesso Movimento 5 Stelle lo sospende per una condanna del 2007 che si riferisce alla duplicazione e alla riproduzione a scopo di lucro di videogiochi e cd musicali avvenute nel 2000. La condanna non appare nel casellario perché prescritta, ma il non aver avvisato il partito non ha evitato la decisione. La sospensione ha avuto termine il 15 settembre e il ricorso di Tasso al "Comitato di Garanzia" è stato accolto. Pur confermando il reintegro, non è mai stato dato corso alla delibera. Il Movimento stava cambiando e le decisioni erano sempre più nelle mani di Luigi Di Maio.
Tasso è rimasto quindi sempre nel gruppo misto e dal 7 luglio aveva aderito a Coraggio Italia. Risulta ancora componente della Commissione Trasporti poste e telecomunicazioni. Aldilà, o forse a causa, di questa storia tribolata, la sua attività parlamentare risulta ad oggi fiacca.
Zero proposte di legge che portano il suo nome. D’altro canto è presente come cofirmatario su proposte di legge quali la promozione della lingua italiana all’estero, la diffusione della pratica sportiva tra italiani all’estero e la revisione dei collegi uninominali. Nulla di questo e di qualunque altra cosa abbia firmato si è tramutato in legge. Analizzando i tassi di Tasso si nota che la percentuale delle presenze è erosa più dal tasso delle missioni che da quello delle assenze. Sulle missioni però non si possono avere più dettagli.
Un grande momento di visibilità legato alle questioni territoriali, l’onorevole di Manfredonia l’ha avuto con la lettura in aula del documento della Filiera Culturale della Provincia di Foggia, che denuncia le tante criticità del settore, e l’inoltro del medesimo documento al Ministro per i Beni Culturali e le Attività Culturali.
Rispetto al futuro, Tasso ormai parla a nome di Coraggio Italia, il partito di centro destra di Luigi Brugnaro e Toti, che da poco ha creato la lista unitaria Noi moderati. Nella sua Manfredonia invece si mostra vicino al Sindaco Gianni Rotice.

Carla Giuliano

Avvocatessa di 39 anni, scelta dal M5S per il collegio di San Severo uninominale Puglia – 14, è risultata eletta alla Camera dei deputati con 44.831 voti. Originaria di San Severo. E’ dal 2018 componente della Commissione Giustizia, della Giunta per le autorizzazioni, del Comitato parlamentare per i procedimenti di accusa, e della Commissione parlamentare di inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti.
Si è fatta promotrice, come Pellegrini al Senato, della proposta di legge di Istituzione in Foggia di una sezione distaccata della corte di appello di Bari, di una sezione distaccata della corte di appello di Bari in funzione di corte di assise di appello, di una sezione distaccata del tribunale per i minorenni di Bari e di una sezione distaccata della direzione distrettuale antimafia di Bari, nonché modifiche all’articolo 51 del codice di procedura penale, in materia di competenza degli uffici del pubblico ministero. Presentata però solo nell’agosto dello scorso anno non è andata oltre l’assegnazione in Commissione Giustizia. Nulla di fatto.
L’altro DDL su cui è primo firmatario riguarda modifiche al codice di giustizia contabile in materia di incarichi di consulenza tecnica, di archiviazione e di disciplina dei procedimenti. Anche in questo caso non si va oltre le buone intenzioni. La proposta non arriverà neanche in aula. A provare a controbilanciare c’è un alto tasso di presenze e le 5 volte in cui è stata relatrice. Essendosi affermata all’uninominale maggioritario è tra i nomi ancora oggi più forti del M5S, al qual è rimasta fedele (con soli 12 voti ribelli) ed agli elettori che hanno votato quel simbolo. Le condizioni però sono cambiate e rientrare in Parlamento sarà difficile.

Francesca Troiano

La parlamentare di Italia Viva come è risaputo è stata anche lei eletta con il M5S nel collegio plurinominale Puglia – 4, mentre il passaggio al suo attuale partito Italia Viva è avvenuto solo il 28 giugno 2022, dopo una piccola fase nel gruppo misto. Psicologa di 37 anni con laurea e vari master nella sua professione, è componente della Commissione Agricoltura e della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività connesse alle comunità di tipo familiare che accolgono minori. Come riportato spicca un elevato tasso di assenze (26.84%), ben oltre la media dell’aula (18%). Ha presentato a suo nome 3 proposte di legge. La prima riguarda modifiche in materia di disciplina del collocamento al lavoro e del rapporto di lavoro dei centralinisti non vedenti. La seconda riguarda l’istituzione della Consulta nazionale per la disabilità. L’ultima prevede modifiche in materia di coordinamento delle attività di prevenzione e di indagine sui fenomeni di riciclaggio. In particolare si chiede che qualsiasi ente privato partecipante a una gara per l’affidamento di lavori dichiari il proprio titolare effettivo. Tutte e 3 le proposte sono state affidate alle Commissioni di competenza, ma il loro iter è morto lì. Nessun voto in commissione, nessuna discussione in assemblea ed automaticamente nessuna votazione. Ci si è fermati molto lontani dal traguardo della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Legge Ordinaria.
Ha lasciato il M5S annunciando di aver maturato l’idea che “uno non vale uno”, ed il suo avvicinamento al partito di Renzi, da sempre il più critico nei confronti dei grillini, è stato mal digerito dalla base che l’ha apertamente accusata di tradimento e svendita al nemico. Il clima nei suoi confronti si è talmente irrigidito che la sola presenza dell’ex candidato Sindaco Quarato ad un suo brindisi di inaugurazione sede a Foggia, ha portato alla cacciata repentina e senza spiegazioni di quest’ultimo dalle chat 5 stelle locali.

Michele Bordo

Il parlamentare manfredoniano è il più longevo della provincia, ed infatti pare che questa che si appresta a concludersi sarà la sua ultima legislatura e non ci saranno deroghe, ora che ha quasi 50 anni ed alla sua quarta volta dentro il Parlamento italiano. Il Sito della Camera riporta: Laureato in giurisprudenza e Dirigente del Partito Democratico. Dal 2018 è in Commissione Giustizia e dal 2020 in Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Anche per lui non ci sono leggi di cui risulta primo firmatario. E’ stato co-firmatario di proposte importanti del PD quali il DDL Zan o la proposta di legge Fiano in materia di repressione della propaganda fondata sull’esaltazione dei metodi eversivi dell’ordinamento democratico propri dell’ideologia fascista o nazifascista. Il tasso di assenze è sopra la media della Camera mentre non si registrano assenze per missioni. La sua dote più apprezzata è sicuramente l’eloquio ed infatti è stato per 10 volte relatore in aula per le proposte di legge del PD. Solo 12 voti ribelli e sua posizione nel Partito mai in discussione nonostante i casini successi a Manfredonia.

Gisella Naturale

La Senatrice torremaggiorese nata a San Giovanni Rotondo nel 2018 alle cosiddette “parlamentarie” del M5S venne candidata online con sole 177 preferenze. Tanto bastava con quel sistema telematico per poi essere catapultata in Parlamento grazie all’exploit del partito di Beppe Grillo. La pagina web del Senato alla voce Professione riferisce: casalinga. Uno dei vanti del M5S delle origini a detta dello stesso Grillo era appunto la capacità di portare in Parlamento le casalinghe, coloro che vivono la vita reale e conoscono le problematiche dell’economia domestica. Vediamo come è andato l’esperimento con le complesse materie politiche all’interno della più alta istituzione legislativa. La Senatrice è stata membro di commissione permanente Bilancio per pochi giorni per passare poi alla commissione Agricoltura, nella quale è capogruppo 5 stelle. Dal 2019 è nella commissione semplificazioni e dal 2020 nella commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. La sua attività si è distinta per 5 disegni di legge da primo firmatario e ben 102 da co-firmatario. In 9 casi è stata relatrice. I suoi DDL da primo firmatario non sono riusciti ad arrivare fino in fondo all’iter di approvazione. Nel dettaglio: la proposta di legge arrecante “disposizioni per la riduzione dell’utilizzo dei prodotti in plastica” non ha iniziato l’esame in Commissione; la delega al Governo per il riordino della normativa in materia di acquacoltura non ha iniziato l’esame anch’esso; la “disciplina delle professioni del settore cinofilo” è stata ritirata una prima volta per poi essere presentata come nuova proposta di legge molto più snella negli articoli e nei settori da regolamentare. Attualmente risulta in corso di esame in commissione ma chiaramente non riuscirà ad andare oltre questo punto. La norma avrebbe stabilito i requisiti minimi di competenze e delle conoscenze generali e specifiche per i professionisti della formazione cinofila nonché regole per canili, e disciplina delle varie figure professionali. L’ultima proposta di legge da primo firmatario è relativa alla tutela del comparto agricolo, anch’essa morta in commissione. In questo caso con 4 articoletti minuscoli (contati) si intendeva disciplinare le più disparate problematiche del settore: dalle questioni contributive dei contratti fino all’istallazione dei sistemi di sicurezza nei campi, passando per obblighi di etichetta e trasparenza. Il comparto necessita sicuramente di interventi più strutturati, tecnici e specifici.Il M5S ha dimostrato di credere nell’impegno profuso dall’On. Naturale, come si evince dall’alto tasso di presenze, emendamenti ed interrogazioni presentate e con tutta probabilità sarà nuovamente eletta.

Marialuisa Faro

Indubbiamente la parlamentare che ha scatenato le maggiori ire della base 5 stelle nel nostro intero territorio. La 38enne di San Nicandro Garganico, laureata in Economia del Turismo a Catania, e Direttrice di agenzia di viaggi, è da un po’ al centro di violente critiche per la scelta di seguire l’ex capo politico dei 5 stelle Lugi Di Maio nella sua nuova avventura centrista, pro agenda Draghi, e soprattutto in violazione della regola autoimposta dei due mandati, uno degli ultimi baluardi grillini ancora in piedi dalla fondazione. La deputata Faro ha deciso di andare oltre quello che lei stessa ha definito “stormshit” (si dice shit-storm in realtà) e di riprendere con il suo impegno politico, concentrandosi sulle questioni stradali della sua San Nicandro e del viadotto tra Cagnano Varano e Carpino, dove hanno perso la vita tre persone in un terribile incidente il 10 luglio scorso. Riguardo l’attività parlamentare spicca un alto tasso di assenze, al 26.66, sopra la media nazionale (15% Parlamento, 18% Camera). E’ componente della commissione Giustizia, Commissione Bilancio, Commissione per le questioni regionali e Commissione d’inchiesta sulla tutela dei consumatori e degli utenti. Le proposte di legge a sua firma sono 2. Nella prima ha proposto di inserire un articolo nella legge di contabilità e finanzia pubblica, con la richiesta di istituzione di studi aventi ad oggetto la valutazione di impatto sul benessere della società delle disposizioni legislative che comportino oneri a carico del bilancio dello Stato. Costo di questi studi: almeno 500 euro annui, secondo il DDL. Assegnato già dagli inizi 2019 alla commissione Bilancio e Tesoro ma mai più uscito. La seconda proposta a suo nome prevedeva l’introduzione del principio di partecipazione per la formazione dei bilanci delle regioni e degli enti locali, oltre all’istituzione del Fondo per la democrazia partecipativa. Una proposta di bilancio partecipato con i cittadini, vincolando le modalità di scelta della destinazione d’uso di una parte delle spese programmate da regioni e comuni (almeno il 2%). La proposta si compone di soli 3 articoli e stabilisce che sarebbero stati gli enti locali a specificare le modalità di “partecipazione popolare” alle scelte di bilancio. Essendo molto lontani dall’istituzione di strumenti di sorta di democrazia diretta la proposta era destinata a rimanere nell’alveo della demagogia. Anche essa infatti non è approdata in Camera. A corollario è co-firmataria di tanti DDL e tanti emendamenti.

Zone Transition

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Giorgio Lovecchio

Deputato nato a Foggia nel 1978 eletto alla Camera dei Deputati per il collegio plurinominale Puglia 04, sistema proporzionale. Da candidato al Consiglio Comunale nel 2014 ottenne solo 89 preferenze, ma era in una compagine sfiduciata dallo stesso Grillo. Saranno poi i 147 voti online alle parlamentarie del sistema di Casaleggio ad aprirgli la strada fino al Parlamento. Il sito della Camera sotto i suoi dati anagrafici lo descrive come imprenditore (concessionaria d’auto) con diploma in ragioneria. Nella Camera dei Deputati è stato Vicepresidente della Commissione Bilancio dal luglio 2020, dopo esserne stato membro dal 2018, ma anche componente della Commissione parlamentare per l’attuazione del federalismo fiscale e della Commissione Agricoltura. A suo nome ci sono state 3 proposte di legge. La prima è denominata “Istituzione del luogo elettivo di nascita” e si compone di sole 900 battute. Recita: “Al fine di garantire il diritto al riconoscimento dell’appartenenza all’effettivo comune di origine, il comune di nascita dei figli di genitori residenti nei comuni sprovvisti di punti nascita può essere individuato, su richiesta dei genitori stessi, nel comune in cui essi hanno la residenza invece che nel comune in cui la nascita è avvenuta, purché i due comuni facciano parte della medesima regione”. Assegnata alla commissione Giustizia solo a maggio 2022 non riuscirà mai trasformarsi in legge. La seconda proposta di cui si è fatto portatore è l’Istituzione del Comitato nazionale dei tratturi, per valorizzare e tutelare questa particolare realtà sociale, economica e culturale tipica del nostro territorio. Non cambia però il destino per cui non si è approdati neanche in aula. Ultimo DDL a suo nome, altrettanto sfortunato, è l’Istituzione dell’Associazione italiana alberghi per la gioventù quale ente pubblico non economico. L’intento sarebbe stato di favorire lo sviluppo della rete degli alberghi e degli ostelli per la gioventù. Niente da fare. Per chi fosse incuriosito su quell’unico voto ribelle, e quindi diverso dal gruppo 5 stelle, esso riguarda un ordine del giorno di fratelli d’Italia che chiedeva in sostanza la riapertura in tempi di covid delle attività economiche. Lui votò favorevole mentre il  movimento 5 stelle era chiaramente compatto sulle posizioni pro-lockdown del governo Conte. Per il resto è rimasto fedele al partito che lo ha eletto.

 

 

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