Cosa faccio io per l’Europa? Cosa faccio per l’Italia e cosa per Foggia”? Su queste tre domande si è basato il percorso politico tenuto dal Coordinamento delle associazioni per la Rinascita di Foggia e timonato dall’infaticabile Walter Mancini, ieri presentatosi alla stampa allo scopo di trovare soluzioni efficaci a risolvere i problemi che da sempre attanagliano il capoluogo dauno. Si tratta di un organo che non ha connotazioni partitiche e resta aperto a nuove adesioni e collaborazioni. Il Coordinamento si è formalmente costituito lo scorso 23 giugno 2022 eleggendo come presidente Walter Mancini, suo vice Adolfo Abate, come segretario Antonio Placentino e nel ruolo di tesoriere Mauro Marzocco.
“Da gennaio abbiamo riunito un po’ di associazioni e professionisti allo scopo di dare una mano e risolvere i tanti problemi della città di Foggia - spiega a l’Attacco Walter Mancini – da qui l’idea di convocare una conferenza utile a farci conoscere dai foggiani. Premetto che non abbiamo padroni ma solo interessi collettivi e non soggettivi o personali. Marciapiedi, strade, illuminazione, videosorveglianza, sicurezza, parchi: come sempre continueremo a vigilare e fare proposte concrete per fornire possibili soluzioni a questi annosi problemi che attanagliano la nostra comunità”.
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Conti alla mano il coordinamento per la Rinascita di Foggia conta oggi circa 16 associazioni e 9 professionisti. Un gruppo in continua crescita che sta riscuotendo interesse e partecipazione. “Le richieste continuano ad arrivarci da tantissime realtà associazionistiche e da semplici cittadini – continua Mancini – ci sono coordinamenti di altre associazioni che vorrebbero portare avanti le nostre stesse battaglie. Cercheremo ora di formare una squadra capace di vincere perché siamo foggiani ed abbiamo a cuore la rinascita della nostra città”.
Il fenomeno che orbita intorno al Coordinamento delle associazioni per la Rinascita di Foggia dà un chiaro segnale di distacco rispetto alle voci degli ultimi periodi secondo cui la gente si sarebbe, per i più svariati motivi, anche capibili, allontanata dalla politica.
“La verità è che purtroppo i cittadini non riescono più a percepire dalle istituzioni soluzioni efficaci ai loro problemi – rincara il presidente – sembra che non ci si interessi più di nulla. È per questo che decidono di non interessarsi più alla cosa pubblica. Ecco proprio per questo vogliamo essere da filtro tra loro e le stesse istituzioni e portare avanti queste problematiche perché, in fondo, la gente non chiede chissà quali miracoli, ma il minimo per vivere serenamente. Non vogliono scivolare sui marciapiedi, vorrebbero vivere in una città più sicura e pulita. Temi che bisogna affrontare”.
Tra le tante battaglie finora portate avanti Mancini ricorda quelle sui marciapiedi, sulle strade e sui Campi Diomedei sui quali i componenti del Coordinamento hanno più volte attenzionato gli organi di governo cittadino. “I foggiani meritano un polmone verde di questa importanza” - replica. Purtroppo però gli incontri con i commissari non sempre sono andati a buon fine, anzi. Alcuni hanno dato origine anche a diatribe per visioni differenti. “Abbiamo cercato di instaurare con loro un dialogo purtroppo interrotto non per colpa nostra - confida Mancini – vorremmo però far capire ai commissari che non abbiamo nulla contro di loro, non è mai stata nostra intenzione aggredirli o andarli contro, anzi. Vorremmo solo suggerirli alcune soluzioni a delle problematiche proprio perché, come già detto, crediamo fortemente nel valore della squadra, dell’essere uniti. Per fare questo però, devono capire che a Foggia non tutti siamo mafiosi. La stragrande maggioranza dei cittadini sono persone perbene ed hanno bisogni di avere una città pulita, sicura e al passo coi tempi”.
Durante l’incontro si è anche vociferato della prossima tornata elettorale che vedrà impegnati alle urne i foggiani nel 2023. “Al momento non è una questione all’ordine del giorno – ribadisce Mancini – facciamo politica per gli interessi collettivi dei cittadini non per partecipare alle comunali. Ovviamente nulla è escluso. Un domani che faremo l’assemblea generale si potrebbe aprire anche a questa ipotesi, ma al momento non è assolutamente contemplata”.
Zone Transition
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Che piaccia o meno il passaggio per Palazzo Città è comunque obbligatorio: è nelle stanze decisionali che si sceglie sulle sorti dei foggiani e del capoluogo. “In questa campagna per le politiche 2022 abbiamo evitato apposta di avere contatti con qualsivoglia parte politica proprio perché ci riteniamo apartitici – commenta – i partiti restano importanti ma non rientrano nella nostra visione. Al momento prendiamo le distanze da tutti – conclude – non vogliamo essere strumentalizzati. Facciamo politica ad un unico scopo: risolvere i problemi dei cittadini, della nostra collettività”.