La Guardia di Finanza indaga su Amiu Puglia Spa e sulla liceità del costituendo contratto con cui la gestione commissariale del Comune di Foggia assegna per i prossimi 9 anni il servizio di igiene pubblica urbana del capoluogo daunio alla società in-house. Al vaglio degli approfondimenti delle Fiamme Gialle ci sarebbero i dati truccati, la frode in pubbliche forniture, l'anomalia dell'affidamento diretto. La GdF intende scoprire, tra le altre cose, chi materialmente immetteva i numeri falsi sulla raccolta differenziata riportati sul portale ufficiale della Regione Puglia (se ne parla ampiamente qui). L’indagine fa seguito all’esposto in Procura (nonché ad Anac e alla Corte dei Conti) formalizzato – e presentato alla stampa - poco più di un mese fa da alcune associazioni ed attivisti del territorio (La Società Civile, le sezioni locali di Konsumer Italia e Italia Nostra, Giorgio Cislaghi e Marcello Sciagura) insieme ad un team di avvocati foggiani (Michele Vaira, Oreste Di Giuseppe, Nicola Zingrillo) che in veste civica stanno lottando contro l’affidamento ad Amiu da parte dei commissari in seno a Palazzo di Città. Un esposto in 5 punti (“rilevante i profili penali, amministrativi e contabili connessi al grave stato igienico-sanitario in cui versa la città ed alle inefficienze di Amiu Puglia”) diffusamente trattati dai denuncianti nella conferenza stampa dell’11 gennaio scorso.
Tra i passaggi dell’esposto proprio l’affidamento diretto del servizio di raccolta rifiuti. “Al contrario di quanto è stato lasciato intendere alla pubblica opinione – aveva esordito l’avvocato Vaira – l’affidamento diretto non è la norma ma l’eccezione. Un’eccezione che, secondo l’attuale diritto amministrativo e per il codice degli appalti alla luce della più recente giurisprudenza, può essere disposta solo sottostando a precise condizioni che in questo caso mancano. Riteniamo che tale affidamento non sia un atto tecnico, ma un atto ‘politico’ della commissione straordinaria che favorisce inevitabilmente la cittadinanza barese ai danni di quella foggiana. A nostro parere – aveva continuato il legale - sono state violate norme precise rinvenienti dalle linee guida dell’Anac, che abbiamo esposto”.
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“Il primo presupposto per eseguire un affidamento diretto ad una società in-house è che debba essere conveniente, convenienza che invece non è stata dimostrata. In secondo luogo, la società a cui viene affidato il servizio deve essere affidabile, significa che deve aver dimostrato di essere in grado di svolgere bene la sua attività, mentre invece è noto a tutti che da 9 anni il servizio di raccolta di Amiu è scarso e scadente. Riteniamo l’affidamento ad Amiu un danno clamoroso alla città, che è in condizioni pietose: i cassonetti non sono a norma, sono sempre gli stessi anche quando sono logori, non vengono lavati mai, Foggia è intasata da rifiuti perennemente a bordo strada. E, terzo punto, il Comune, per tutti questi anni, anche durante la gestione commissariale, ha pagato tali servizi inadeguati a fronte di mere fatture senza nessuna verifica e controllo: 1,8 milioni di euro al mese per un servizio che è via via diminuito in termini di operatori e di mezzi. Nelle determine di pagamento si fa riferimento alle certificazioni di Amiu rispetto allo svolgimento della propria attività: certificazioni purtroppo non pubblicate insieme alle fatture. Anche su questo abbiamo chiesto agli organi competenti di investigare. Al quarto punto dell’esposto – aveva dettagliato ancora Vaira – abbiamo posto in evidenza i dati falsi, truccati, diffusi da Amiu in merito alla raccolta differenziata (il riferimento è ai casi del doping con gli inerti nonché su carta e cartoni, ndr). Punto cinque: l’impianto di Tmb di Passo Breccioso viene pagato interamente dal Comune di Foggia ma gli utili vengono ripartiti all’80% per Bari e al 20% per Foggia, così è stato in tutti questi anni”, aveva concluso il co-firmatario dell’esposto.
A cui aveva fatto eco, tra gli altri, l’avvocato Zingrillo: “L’affidamento ad Amiu è un atto che impegna 200 milioni di euro per 9 anni, soldi che i cittadini foggiani pagheranno con la Tari. Ciò impone una riflessione approfondita ad un’amministrazione che teoricamente sarebbe chiamata a svolgere atti di gestione straordinaria, non atti di indirizzo politico”.
Qualche giorno prima l’Attacco aveva contattato il direttore di Amiu, Antonello Antonicelli, che, in merito ai dati anomali sulla differenziata foggiana - scovati nelle settimane precedenti dai contestatori e dalle loro ricerche -, aveva parzialmente ammesso responsabilità della società in-house.
“Ho letto ciò che dicono le associazioni – esordì sul punto Antonicelli -. Naturalmente ho fatto degli approfondimenti per capire qual è la situazione. Anche perché è noto che io sia arrivato a dirigere Amiu da molto poco. Effettivamente – riannodò i fili - negli anni sono emerse anomalie sui dati della differenziata pubblicati dalla società (il riferimento di Antonicelli andò al doping con gli inerti, nel 2021 al 50% e nel gennaio 2022 al 20%, ndr). Ora – aveva continuato il direttore di Amiu - è stata messa in evidenza l’anomalia sulla differenziata di carta e cartoni da imballaggio. E’ una circostanza – annunciò il direttore di Amiu - che sto approfondendo, anche perché non è semplicissimo ricostruire tutti i numeri, dal momento che nel passato di Amiu non c’è stata un’abitudine ad acquisire dati strutturati. Non so come facessero a lavorare i miei predecessori onestamente – ammise Antonicelli -. Tuttavia, i miei approfondimenti sono in corso: ne potrò riferire nei prossimi giorni, dopo aver avuto il confronto con le associazioni locali”.
In sostanza, se per il caso inerti Antonicelli attribuì le responsabilità alla gestione del passato, per l’inverosimile exploit sulla differenziata di carta e cartoni non poté esimersi dall’ipotizzare defaillance da parte degli uffici da lui diretti, perché due mesi prima Antonicelli era già in sella ad Amiu. “Non ho firmato io – continuò però a spiegare a proposito - la comunicazione di novembre sulla differenziata di carta e cartoni a Foggia. Ciò non significa che non ne portiamo tutti quanti le responsabilità. Ripeto, sto approfondendo quello che i miei uffici comunicano per poter dare le migliori disposizioni per il futuro”.
Zone Transition
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Nel frattempo, l’operato di Amiu è arrivato nelle stanze della Procura di Foggia ed ora è al vaglio della Guardia di Finanza.