I rincari dei beni energetici stanno mettendo a dura prova imprese e famiglie italiane, “che non sanno più se fare la spesa o pagare le bollette”. Una situazione senza precedenti, duramente stigmatizzata da Alfonso Masselli, responsabile delle relazioni esterne di Stilmarmo, player di spicco internazionale del settore marmifero di Apricena (seconda capitale italiana del marmo, dopo Carrara), che, nelle scorse settimane, ha dichiarato agli organi di stampa che “se non si interviene subito, entro fine anno ci sarà un’ecatombe di aziende”.
In attesa di soluzioni “concrete” ed “efficaci” da parte delle istituzioni, la governance del gruppo industriale Stilmarmo (da sempre impegnato nella valorizzazione della Pietra di Apricena in tutto il mondo, negli ultimi anni in partnership con il Politecnico di Bari) ha deciso di erogare, contro il “carovita” in atto, “bonus acquisti” di 600 euro a ciascuno dei propri dipendenti.
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L’operazione, battezzata “The Stilmarmo Group loves its Employees” (“Il Gruppo Stilmarmo ama i suoi Dipendenti”), vede coinvolte le due società del gruppo pugliese (Nar.Marmi e Stilmarmo), ai cui dipendenti saranno distribuiti, nei prossimi giorni, “bonus” immediatamente spendibili in tutta Italia in oltre 13 mila punti vendita convenzionati.
Un’operazione straordinaria, la prima che si registra nel settore marmifero pugliese e, forse, italiano, dettata dal forte impatto economico del “caro energia” e dell’inflazione, che ha fatto lievitare a dismisura persino i beni di prima necessità come il “pane”.
“Salvaguardare la serenità ed il potere d’acquisto del proprio capitale umano è una priorità assoluta del gruppo Stilmarmo, che, non a caso, si è affrettato a riconoscere alla totalità dei suoi dipendenti fringe benefit nella misura massima consentita dalla legge” dichiara Alfonso Masselli.
I “buoni acquisti” sono, infatti, ben visti dai lavoratori, che possono così acquistare qualcosa di cui effettivamente necessitano o che interessa personalmente.
“Per velocizzare i tempi, in quanto le “emergenze” vanno gestite con urgenza, ci siamo rivolti alla divisione italiana della più grande multinazionale europea operante nel settore dei servizi per le imprese – spiega Masselli –, individuando il “buono acquisto” più apprezzato grazie alla capillarità dei punti vendita convenzionati. Un valido sostegno economico per i dipendenti del nostro gruppo e le loro famiglie, perché utilizzabile sia per fare la spesa al supermercato che per il carburante. Abbiamo scelto il formato “easy”, affinché per i nostri dipendenti sia un’esperienza senza stress. “Buoni acquisti” che coprono in maniera ottimale le insegne della grande distribuzione alimentare ed una delle più importanti compagnie petrolifere. Sono comodi, pratici ed offrono un risparmio importante. Sono utilizzabili in tantissimi esercizi commerciali e distributori di carburante sparsi in tutta Italia, garantendo un’offerta integrata ai nostri dipendenti e, cosa non meno importante, un supporto di customer service”.
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“In tal modo – evidenzia Masselli – le nostre risorse umane non dovranno paradossalmente scegliere se fare la spesa o pagare le bollette. Alla spesa ci ha pensato la loro seconda famiglia, l’azienda dove lavorano, nell’attesa che il nuovo Governo intervenga celermente con misure straordinarie a sostegno di famiglie e imprese”, ricordando che in Italia “sono le Pmi a dare lavoro ad oltre 17 milioni di persone, ovvero il 65% del totale degli addetti, e a generare quasi l’80% del valore aggiunto complessivo. Ciò nonostante, le Pmi non sono mai state al centro delle politiche industriali del nostro Paese”. “Nulla di più sbagliato” esclama. “In Italia la crescita delle Pmi è frenata” sottolinea. “Non puntando sulle Pmi, l’Italia fa male a se stessa, limitando la crescita e lo sviluppo della sua economia” conclude.