“Gestione Salute è una società di sviluppo digitale, una Ict classica composta da tre soci storici il cui legame trae origine da un'amicizia sportiva. Poi chiaramente, ciascuno con un background personale ed accademico ha portato in questa società il proprio bagaglio esperienziale, io ho portato l’esperienza della sanità e gli altri quella dei vari settori di cui si occupavano prima della nascita di questa Srl”. A parlare, contattato da l’Attacco, è Luca Vigilante, amministratore delegato di Universo Salute, presidente della coop Sanità Più del Gruppo Telesforo e socio di maggioranza della Gestione Salute. Come emerso ieri su queste colonne, Gestione Salute è una Srl di Lucera il cui core business dovrebbe essere, secondo quanto indicato dall’oggetto sociale, prevalentemente legato al settore della sanità. E’ infatti “una società di consulenza e servizi di Information Technology, specializzata in progetti di integrazione di sistemi e di tecnologie in ambito sanitario”, si legge sul sito aziendale. MyAdi, MyCheck e MyHealh sono alcuni dei prodotti digitali messi a disposizione dall’azienda, tutti strumenti di gestione di servizi sanitari, dall’assistenza domiciliare integrata alle cartelle cliniche elettroniche.
I clienti della società sono, non a caso, il Gruppo Telesforo, Universo Salute e Sanità Più (che in Ati con Osa ha vinto la gara per l’Adi bandita dalla Asl Foggia). Ma tra le innumerevoli attività indicate dalla società nelle pieghe dell’oggetto sociale si rinviene anche quella dei banditori d’asta autonomi, effettivamente svolta da Gestione e Salute. Sui siti dedicati alle aste l’impresa usa la sua sigla: “Gsd Srl è una società operante nel settore della pubblicità legale e delle vendite telematiche, capace di porsi come partner tecnologico nell’ambito di procedimenti di esecuzione individuale e concorsuale. La società, attraverso le sue piattaforme AsteInVista e OpenAste, organizza e gestisce l’intero flusso di vendita di un’asta telematica”. Il ricavato è ottenuto per lo più dalla commissione versata dall’aggiudicatario del bene in vendita. Attualmente sul sito sono all’asta 342 tra immobili e mobili prevalentemente in Capitanata.
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Gli altri tre soci, ciascuno con quote del 16%, sono Domenico Bevere (amministratore unico), Paolo Mainieri e Giuseppe Aliberti. L’amicizia tra i quattro è nata sui campi da basket che tutti calcavano da giocatori, oggi trasformatasi in un sodalizio professionale. L’amministratore unico della società è il figlio di Pasquale Bevere, storico cancelliere prima in tribunale a Lucera e poi, dopo la sua soppressione, passato a Foggia. In entrambi i casi si occupava di fallimenti e aste giudiziarie ma da qualche anno è in pensione. Cosa che esclude anche una eventuale incompatibilità del figlio all’esercizio di tali attività considerato che il decreto 31 ottobre 2006 all’art. 3 comma 3 recita: “È incompatibile la qualità di socio, di legale rappresentate o di amministratore di società di persone, società cooperative e società a responsabilità limitata con la funzione di giudice, di dirigente amministrativo e di funzionario di cancelleria in servizio presso gli uffici giudiziari del distretto di Corte d'appello per il quale la società è iscritta nell'elenco”, e poi il comma 5 aggiunge: “Le norme di cui ai commi 2, 3 e 4 si applicano anche […] ai parenti ed affini fino al terzo grado, dei giudici, dirigenti amministrativi, funzionari di cancelleria, consulenti tecnici di ufficio e delegati del giudice”, proprio per evitare ingerenze inopportune.
Se dal punto di vista formale non ci sono anomalie è verosimile pensare che il padre abbia trasferito al figlio il know how e la rete di conoscenze utili per barcamenarsi nel mondo delle aste fallimentari consentendo ad una start up di non partire da zero ma da un indubbio vantaggio competitivo. “Sinceramente non ho mai neanche incontrato Pasquale Bevere – la replica di Vigilante a l’Attacco -, conosco Domenico da sempre ma non sapevo che lavoro facesse suo padre. Oggi apprendo una serie di dettagli. Detto questo non sono io che oriento le politiche o gli investimenti della società, lo fa l'amministratore e secondo me è un bravissimo amministratore anche per il curriculum che possiede. La società si occupa di aste digitali insieme a tutta la parte della sanità digitale. Ma non solo, oltre a queste due specifiche attività si occupa di tante linee digitali. Insomma, facciamo quello per cui siamo nati e ci siamo costituiti”.
Sono in tutto 86 in Italia le società autorizzate dal ministero di giustizia ad avere siti web per la pubblicità delle aste immobiliari. In caso di espropriazione di beni immobili, la legge 14 maggio 2005, n. 80 e successive modifiche, prevede infatti la pubblicazione su portali internet dedicati alle aste giudiziarie. Con apposito provvedimento del 2009 è stato istituito un elenco di gestori, in possesso dei requisiti professionali e tecnici previsti dalla legge. Nell’elenco ci sono istituti specializzati, banche, agenzie di comunicazione e editoria, concessionarie di pubblicità ma anche imprese riconducibili a testate nazionali.
Zone Transition
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Sono in tutto tre le società pugliesi autorizzate, una è a Galatina, in provincia di Lecce e si chiama Oxanet, autorizzata dal 2015 e ben due in provincia di Foggia, entrambe con sede a Lucera. Nell’elenco del ministero è dal 2011 la Pi&Di di Pitocco e Di Virgilio con il sito vendite-giudiziarie.net e da poco “nel giro”, come detto, anche la Gestione Salute Srl autorizzata dal 2022 con due siti, asteinvista.it e openaste.it. l’Attacco ha provato a contattare in diverse circostanze i titolari delle altre due società pugliesi per avere un quadro complessivo del settore, da chi vi opera e per capire se effettivamente ci possano essere perplessità in merito a possibili vantaggi dei competitor regionali ma in entrambi i casi gli impegni professionali dei responsabili hanno impedito il confronto.