A seguito del fatto di sangue che ha sconvolto San Severo i carabinieri della locale compagnia - dopo aver raccolto con tempestive e meticolose indagini gravi indizi di colpevolezza a carico dell’indagato,
che hanno consentito al Sostituto Procuratore di turno di emettere nei suoi confronti un decreto di fermo di indiziato di delitto - hanno effettuato una serie di perquisizioni volte, ancora una volta, a disarmare la criminalità sanseverese.
Carousel Banner 1
Carousel Banner 1
Carousel Banner 2
Carousel Banner 2
Nel corso delle ricerche in un cortile di un condominio di via Giovanni Pascoli, all’interno di bidone dell’immondizia, i carabinieri hanno rinvenuto due borselli contenenti una pistola di fabbricazione croata, in ottimo stato di conservazione e perfettamente funzionante, i relativi caricatori, circa 40 munizioni e materiale per la manutenzione dell’arma.
Il materiale sequestrato come autorizzato dall’autorità giudiziaria è stato inviato al Ris di Roma per verificare il suo utilizzo in fatti delittuosi. Inoltre, gli inquirenti stanno esaminando i filmati registrati dalle telecamere presenti in zona al fine di risalire al responsabile dell’occultamento dell’arma.
Zone Transition
Zone Transition
Infine, con l’ausilio dei carabinieri Cacciatori “Puglia” sono ancora in corso le ricerche, mediante perquisizioni e rastrellamenti nelle campagne di San Severo, dell’arma utilizzata per l’omicidio di Bonifacio Buttacchio. L’indagato per il fatto di sangue, il sanseverese Vincenzo Gualano, a seguito dell’udienza di convalida del fermo dinanzi al Gip del Tribunale di Foggia, è stato sottoposto alla custodia cautelare in carcere.