Ci è voluto un certo coraggio nella scelta di affrontare i cittadini, in un momento storico in cui sono molto arrabbiati con le istituzioni, recandosi a parlare di politica tra le bancarelle del mercato settimanale di Torremaggiore per Gisella Naturale, la senatrice uscente e nuovamente candidata alle prossime elezioni del 25 settembre con il Movimento 5 Stelle.
Sì, perché un conto è parlare con chi vuole ascoltare, come spesso accade nei comizi o negli appuntamenti istituzionali, altra cosa è irrompere nella quotidianità della gente che sta facendo la spesa, in un contesto popolare.
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Ma la senatrice torremaggiorese si è buttata nella mischia, da sola, senza l’appoggio dei colleghi candidati. I suoi del resto erano in qualche modo preparati e si aspettavano anche disturbatori o scontenti pronti a fare “casino”. Nessun disordine o momento di tensione a dire il vero si è creato nella mattinata, seguita da l’Attacco, in giro per il mercato. Variegate le reazioni alla vista del gruppetto capeggiato da Naturale, con tanto di bandiera del Movimento in spalla a renderla riconoscibile.
Si è presentata come la senatrice di Torremaggiore, raccontando tutto quello che ha fatto in questa legislatura e tutto quello che vorrebbe ancora fare nella prossima.
“Pur avendo il Movimento realizzato l’80% del programma elettorale proposto ai cittadini alla scorsa elezione, non abbiamo avuto modo di fare tutto quello che avremmo voluto per l’arrivo della pandemia prima e della guerra poi, dateci ancora una volta la vostra fiducia e verrà degnamente ripagata”, ha ripetuto ai tanti cittadini fermati tra una compera e l’altra.
Tanti si sono dichiarati apertamente favorevoli a votare il partito di Conte, altri si sono invece mostrati critici rispetto all’operato dei precedenti governi e scettici sul futuro; con questi Gisella Naturale non ha lesinato tempo e impegno per capire quali fossero le doglianze dei cittadini e spiegare eventualmente le condotte biasimate.
Il tema più ricorrente è stato quello del il reddito di cittadinanza. Tra avventori e commercianti è emerso un certo disappunto nella gestione del sostegno, non tanto quando erogato nei casi di reale povertà ma soprattutto se concesso a giovani in grado di lavorare.
“C’è molta gente che non sa nemmeno come funzioni, purtroppo la propaganda contraria al Movimento ha diffuso molta disinformazione al riguardo e si pensa che la misura, che ha salvato tante famiglie indigenti, permetta di dare soldi a pioggia anche a ragazzi nullafacenti ma non è affatto così – ha spiegato Naturale -. Senza contare che purtroppo truffe e furbetti si trovano anche nel caso dei falsi invalidi, dei falsi braccianti, delle disoccupazioni opache eppure nessuno pensa di eliminare quegli ammortizzatori sociali. Questo riguarda più che altro il tema dei controlli che vanno sicuramente inaspriti. E del resto in pandemia non era possibile trovare una occupazione ai percettori del RdC, visto che non c’era lavoro per nessuno”.
Reddito di cittadinanza dunque croce e delizia del Movimento: se da un lato molti osservatori considerano la misura la bandiera acchiappavoti dei pentastellati, dall’altro viene molto criticato come la causa della mancanza di forza lavoro nel tessuto produttivo del Paese e usato come spauracchio e fonte di dissenso dagli avversari politici.
Emblematica una vicenda che è stata raccontata alla senatrice da una cittadina particolarmente arrabbiata: giovane donna convivente con la madre disabile e pensionata (con pochi euro al mese) costretta a fare la badante tutto il giorno, tutti i giorni in cambio di una paga da fame, a nero. La percettrice ideale di RdC, è stato fatto notare, che grazie al sostegno avrebbe la possibilità di liberarsi da quello sfruttamento, con l’aiuto economico dello Stato. Eppure la donna era indignata, vivendo come un’ingiustizia il fatto che “un 20enne prende 800 euro al mese per dormire tutto il giorno e io devo faticare per sopravvivere”.
“Ecco perché è molto utile fare queste iniziative tra la gente, per spiegare loro come stanno le cose e per smontare certe fake news”, il commento di alcuni attivisti al seguito della senatrice. E, secondo quanto riferito dagli addetti ai lavori, raramente si è visto un rappresentante delle istituzioni in un mercato.
Normalmente le persone si sono mostrate ben disposte all’ascolto anche grazie ai toni e al comportamento rassicurante di Naturale che si è proposta ai cittadini con discrezione e garbo. Si sono contate sulle dita di una mano le reazioni più ruvide: il meloniano convinto e intransigente, il simpatizzante di Casa Pound e il no vax che ha borbottato qualche protesta su green pass e lockdown.
Per una parte della “passeggiata”, Gisella Naturale si è accompagnata al segretario provinciale Ana Ugl, Raffaele Cristinziano, che le ha spiegato i termini, controversi, relativi all’applicazione della norma sul canone unico per gli ambulanti e su cui la senatrice ha assicurato il suo impegno.
“Il problema è la differenza di interpretazione della legge – ha spiegato il sindacalista a l’Attacco – che in certi Comuni penalizza moltissimo gli ambulanti, ad esempio a Vieste siamo stati costretti a far ricorso al Tar. Ma la nostra battaglia non si ferma qui (l’intervista completa su lattacco.it, ndr)”.
Dopo il mercato è stata la volta del volantinaggio al cambio turno delle aziende foggiane con organici più corposi. La fretta dei lavoratori di entrare in azienda e, all’uscita, di tornare a casa ha lasciato poco spazio ai confronti più approfonditi.
Infine la visita ad una società del capoluogo che si occupa, tra le altre cose, di bonus edilizi.
Il contatto tra l’imprenditore e la senatrice, che fino a quel momento non si conoscevano, è avvenuto per l’esigenza del primo di avere risposte dallo Stato che, tramite la seconda, ha avuto.
Zone Transition
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“E’ il mio biglietto da visita – ha ricordato Naturale presentandosi ai dipendenti dell’azienda -, io ci sono e ci sarò sempre per il mio territorio e se posso fare qualcosa mi attivo immediatamente per studiare le questioni e trovare risposte”.