Splendido (Lega), da figlio di operaio a legale. “Conosco i problemi di tutti per questo dovreste votarmi”

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Il suo claim è “Fidati di chi è come te”. Il consigliere regionale della Lega Joseph Splendido alle scorse politiche non fu eletto per una manciata di voti. Ci riprova per la tornata del 25 settembre, candidato in Puglia, in seconda posizione del listino, nel collegio P01. l’Attacco lo ha intervistato.

Spendido, come si differenzia questa campagna elettorale dalle altre che ha svolto in passato?
E’ diversa a causa del periodo estivo. Ho scelto di restare fermo nel mese di agosto. Ho voluto lasciare in pace gli elettori durante le ferie. Ho programmato tutto all’ultimo momento. E’ una campagna rapidissima: utilizzerò molto i social, messaggi e farò qualche chiamata. Pochi incontri, coprire le province di Foggia e Bat in così poco tempo è tecnicamente impossibile. Il tempo stringe, bisogna fare delle scelte.

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Perché dovrebbero votarla?
Le persone dovrebbero scegliermi per ciò che ho fatto finora. Credo di aver maturato una buona esperienza politica, da consigliere comunale, provinciale e in Regione Puglia, dove, tra l’altro, sono tra i più produttivi. Mi sono occupato dei problemi di tutti, dal singolo alla collettività. Ho battuto molto il campo del sociale e ho avuto il coraggio e la pazzia di entrare in Commissione regionale Sanità.

Perché la pazzia?
Perché è stata molto impegnativa: in pandemia abbiamo affrontato problemi davvero difficili da gestire. Comunque l’ho scelta e sono felice di averlo fatto.

Perché è diventato leghista?
Perché credo in ciò che la Lega dice e conseguentemente fa. Lo slogan scelto da Salvini mi appartiene. Dopo le scorse politiche abbiamo abbiamo fatto quanto promesso. Non il libro dei sogni di altri partiti, ma un programma di pochi punti e quasi tutti attuati. Nessuno credeva che la Fornero si potesse accantonare e noi invece lo abbiamo fatto con Quota 100. Molta gente è potuta andare in pensione senza morire di lavoro. I nonni hanno potuto godere dei propri nipoti, c’è stato anche un ricambio generazionale in termini occupazionali. E poi la Flat Tax: abbiamo cominciato ad applicarla e dobbiamo continuare a farlo. Lo sbarco dei clandestini? Parlano i numeri: in questo agosto abbiamo avuto, con Lamorgese al timone del Ministero degli Interni, più sbarchi dell’intero anno in cui Salvini è stato titolare di quel dicastero. Ancora, avevamo promesso di eliminare quella follia di norma che quasi costringeva chi era violato nella proprietà privata da persone armate di pistola a chiedere che intenzione avessero queste ultime prima di potersi difendere. Ebbene, con la legge sulla legittima difesa, siamo riusciti ad eliminare questa nefandezza del sistema giuridico italiano. Abbiamo fatto tante cose e siamo pronti a farne altre. Certo, la Lega al governo è dovuta scendere a compromessi, perché impossibilitata ad amministrare integralmente, ma siamo convinti che gli italiani, in questa tornata, ci daranno ragione, con la Lega al centro delle preferenze di coalizione. Dopo oltre 20 anni di Pd seduto al governo senza avere mai una maggioranza è giusto che si provi l’alternativa.

E’ già chiusa la partita elettorale con Fratelli d’Italia, tutta interna al centrodestra?
Non credo molto nei sondaggi, osservo ciò che accade nelle piazze. La forbice data dai sondaggi è molto ampia, però qualche anno fa eravamo dati molto al di sotto rispetto al reale consenso poi emerso. Sono fiducioso che anche questa volta accada lo stesso. Difficile superare Meloni al momento, ma certamente avremo un consenso molto più ampio di ciò che dicono i sondaggi.

E’ in crisi il progetto di Lega nazionale di Salvini?
Assolutamente no. Salvini è venuto proprio qui in Puglia per inaugurare la campagna elettorale. Ama questa terra, in cui si è candidato capolista al Senato, passa le vacanze a Marina di Lesina, dal suo amico Casanova. Tralasciando la Puglia, i numeri avuti nel resto d’Italia dimostrano che questo progetto stupendo non è in crisi. Matteo ci crede tanto, siamo sulla strada giusta. La Lega sale sempre di più anche al Sud, quasi ad uniformarsi con il Nord. I nostri governatori regionali sono tra i più amati nei sondaggi nazionali. La Lega è buon governo: lo stiamo portando anche al Sud.

Si aspettava l’impetuosa risalita dei 5 Stelle nei sondaggi?
Sì. Purtroppo il reddito di cittadinanza, così come è stato fatto, è una malattia che distorce la reale volontà del popolo al momento del voto. C’è gente che vota 5 Stelle solo per tenere stretto il sussidio. Così il Movimento si è voluto garantire un futuro politico, elargendo il beneficio anche a persone che non lo meritano.

Un milione e 700mila percettori di RdC qui al Sud rispetto ai 700mila di centro e nord Italia. Alla lettura di questi dati, lei che pensa? Come riparte, davvero, l’economia del Mezzogiorno?
Molti elettori mi chiedono perché la Lega sia andata al governo, perdendo così tanti consensi. Ciò è accaduto perché abbiamo cercato di orientare i fondi del Pnrr, soldi in prestito che i nostri figli dovranno restituire all’Europa, su nuove infrastrutture, green economy e vero sviluppo economico per la nazione. Se non ci fosse stata la Lega al governo temo che questi soldi sarebbero stati utilizzati da Pd e 5 Stelle per elargire somme a fondo perduto che non avrebbero portato alcuna ricchezza alla nazione. Al Sud ci sono più percettori di reddito a causa del divario, purtroppo ancora sussistente, tra il Settentrione e il Mezzogiorno. Siamo la parte più povera e bisognosa di assistenza, ma l’assistenza va data alle persone che ne hanno davvero diritto. Se a 14 anni mi avessero garantito 800 euro (1milione e 600mila delle vecchie lire) al mese, nonostante la mia attitudine e propensione al lavoro, io, che ho fatto tutti i tipi di lavoro nella mia vita, con queste somme in tasca non so se avrei fatto anche il contadino e il muratore. E’ una norma che deve restare per coloro i quali ne hanno bisogno. Ma è stata scritta male.

Una norma che faceva parte del governo Lega-5 Stelle.
Molte cose le abbiamo dovute ingoiare. Noi, ora, chiediamo che il reddito si perda dopo il primo rifiuto a lavorare e che i percettori di reddito possano svolgere lavori socialmente utili per conto dei comuni, per evitare la correlazione ‘soldi-parassitismo’.

Come si vince al Sud, che cosa si dice alla gente?
Il populismo dei 5 Stelle è innegabile: hanno promesso di tutto e poi fatto il contrario. Il reddito di cittadinanza sta violentando il voto. Alle recenti comunali in Sicilia i 5 Stelle hanno preso meno voti rispetto a tutti i percettori di reddito siciliani. Perché le comunali non hanno il potere delle ‘politiche’, attraverso cui il Movimento 5 Stelle, con questo provvedimento, sta esercitando coercizione verso l’elettorato. La stessa norma sul bonus edilizio è stata scritta malissimo e oggi ci sono appartamenti sventrati con lavori non finiti e gente che aspetta la consegna dell’immobile, costretta ad andare in fitto a causa di un blocco del sistema. Il bonus edilizio può servire, certo, ma la norma va rivisitata nell’interesse di imprese e cittadini.

Che giudizio ha sul sistema imprenditoriale di questo territorio?
Foggia è completamente malata: ha dato sfogo solo agli interessi degli imprenditori edili. Se ci spostiamo, a San Severo o a Cerignola, troviamo uno spirito più levantino: commercio, terziario, aziende. E ancor più nella Bat. Foggia non ha voglia di crescere.

Come si è arrivati a tal punto?
Per i tanti errori della politica. Pensiamo al sistema aeroportuale che poteva dare uno sviluppo turistico ancor più importante al Gargano, così come ai Monti Dauni e a mete religiose di punta come il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo e San Giovanni Rotondo con San Pio. La Ryan Air voleva sviluppare su Foggia il traffico aereo, i nostri politici non lo hanno permesso, è stato tutto spostato sull’aeroporto Bari Palese. Così per l’Alta Velocità: non avevamo capito che i 7 minuti in più che servivano per raggiungere Foggia e poi ripartire non si potevano conciliare con il sistema ferroviario italiano. Abbiamo combattuto per un plesso quando bastava spostare la stazione di pochi chilometri dentro l’arco urbano.

Perché sempre queste battaglie fuori tempo massimo? E’ colpa solo della politica?
Soprattutto per l’incapacità della politica. Quando una coperta è corta bisogna capire dove arrivare. Se Rfi fa capire che lì non si può andare a parare perché combattere per rimanere ad ogni costo su piazza Vittorio Veneto? A me cosa interessa se mi sposto di 2 chilometri? Adesso la nuova polemica sulla resa estetica della nuova struttura attaccata ai binari. Mi sta bene anche un capanno ad accogliere le persone purché Foggia non venga bypassata dall’Alta Velocità. Errori anche sul Consorzio Asi: proposi di sviluppare un piano infrastrutturale, di impiantistica e acquisizione terreni da mettere a disposizione degli imprenditori pronti ad investire. Amazon voleva venire a Foggia ma non è stato possibile perché mancava tutto. Se non esponi, non vendi. Il Consorzio Asi, ad oggi, è quasi inutile.

Che giudizio ha su ciò che è stato definito il “sistema di potere di Michele Emiliano”?
Emiliano è uomo di centro destra più di me.

Perché?
Le liste civiche di Emiliano, sono quasi tutte composte da ex esponenti di centro destra, come Cassano, Stea e tanti altri. La differenza l’abbiamo fatta noi: in Puglia non siamo stati capaci di rendere attrattivo il nostro disegno politico. La pandemia, inoltre, ha stravolto il voto: la gente si è innamorata del proprio carceriere, io la chiamo ‘sindrome di Stoccolma’. Il sentirsi protetti dagli annunci quotidiani, quasi da buon padre di famiglia che garantisce protezione, come hanno fatto Conte con gli italiani ed Emiliano con i pugliesi, ha cambiato le carte in tavola e ha permesso a politici dati per perdenti di riuscire a ribaltare i sondaggi.

Zone Transition

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Tre buone ragioni per votarla.
Sono figlio di operaio, oggi sono un professionista. Conosco i problemi di tutti e riesco a confrontarmi con tutti. La seconda ragione: qualcuno dice che sono competente, io dico che ho lavorato bene in Regione. Tre: non prometto nulla. Se avessi promesso, alle scorse elezioni, posti di lavoro a chi è venuto da me a chiederli sarei stato anche eletto. Ma sono felice di non averlo fatto. Moralità e onestà sono parte di me e voglio continuare a camminare a testa alta.

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