Italexit per l’Italia si oppone alle polemiche scoppiate in Puglia contro i reintegri negli ospedali di medici e sanitari non vaccinati contro il Covid-19. La Regione Puglia ha annunciato che manterrà la legge regionale che prevede per gli operatori sanitari l'obbligo vaccinale anche contro il Covid-19 ma tale norma “è in contrasto con la normativa nazionale e perciò lo Stato, tramite il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, ha già annunciato che la norma regionale sarà impugnata”.
“Ma qualcosa sfugge ai più: il Decreto Legge 31 ottobre 2022, n. 162 avendo anticipato dal 31 dicembre al 1° novembre 2022 la scadenza dell’obbligo vaccinale per il personale esercente le professioni sanitarie, per i lavoratori impiegati in strutture residenziali, socio-assistenziali e socio-sanitarie e per il personale delle strutture che effettuano attività sanitarie e sociosanitarie - sottolinea l’avvocato Marcello Mariella, coordinatore provinciale foggiano di Italexit -, ha previsto la riammissione automatica di tutti questi operatori al proprio lavoro e pertanto, per chi dovesse impedirne il rientro al lavoro, è pure ipotizzabile la commissione di un reato, l’abuso di ufficio, previsto dall’art. 323 del codice penale che punisce il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione della legge, arreca ad altri un danno ingiusto. E sicuramente un danno ingiusto per i sanitari è il fatto di non potere tornare a lavorare e di conseguenza perdere il diritto alla retribuzione”.
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Le dichiarazioni fatte perciò dal presidente della regione Puglia Emiliano “Per noi in Puglia non cambia niente, i medici ‘no vax’ non rientreranno”, sono “di una gravità inaudita in quanto Emiliano non può impedire ai sanitari pugliesi non vaccinati contro il Covid-19 il rientro al lavoro, e disattendere perciò una Legge Statale, pena la commissione anche da parte sua del reato di abuso di ufficio. Oltretutto il Decreto Legge 31 ottobre 2022, n. 162 ha solo anticipato di circa due mesi, dal 31 dicembre al 1° novembre 2022, la fine dell’obbligo vaccinale; e non crediamo che la stessa “querelle” Emiliano l’avrebbe montata pure il prossimo 31 dicembre, magari con in carica ancora un governo Draghi; questa guerra delle idee, sembra allora proprio montata apposta con riferimento a dibattiti ideologici o culturali, che nulla hanno da spartire con la “scienza”, ma sanno solo di becera polemica”.
“Infine un’ultima considerazione di natura squisitamente giuridica: la legge regionale pugliese invocata da Emiliano per impedire il rientro dei sanitari sospesi - aggiunge Mariella - obbliga il personale sanitario pugliese a vaccinarsi "al fine di prevenire e controllare la trasmissione delle infezioni ai pazienti, ai loro familiari, agli altri operatori e alla collettività"; la Regione Puglia individua "i reparti dove consentire l'accesso ai soli operatori che si siano attenuti alle indicazioni del Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente". Orbene, se l’obbligo vaccinale anti Covid-19, peraltro già originariamente sottoposto dalla legge istitutiva al termine del 31 dicembre 2022, oggi non risulta più essere in vigore, viene pure meno, automaticamente, l’obbligo di vaccino Covid-19 per il personale sanitario in Puglia, in quanto questo obbligo risulta agganciato al Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale che, con deliberazione della Conferenza Stato-Regioni del 25 marzo 2021 è stato prorogato a tutto il 2021 e che comunque non prevede al suo interno l’obbligo vaccinale anti Covid-19”.
Zone Transition
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“Michele Emiliano ha invitato a dimettersi, definendolo "inadeguato", il sottosegretario Gemmato sol perché “colpevole” di aver detto di voler impugnare la norma regionale; ma, alla luce del ragionamento fatto sopra, l’unico veramente “inadeguato” pare proprio essere lo stesso Emiliano, ostinato difensore di una norma regionale priva di alcun senso ed aggancio con la realtà nazionale, per cui sarebbe proprio il caso per Emiliano di dimettersi”.
Italexit per l’Italia “è sempre al fianco delle libertà dei cittadini”.