Condividiamo le preoccupazioni espresse dal sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, illustrate questa mattina all’assessore regionale alla Sanità, Palese, e saremo vigili sulle azioni improcrastinabili che la Regione Puglia deve porre in essere per trovare soluzioni alle numerose criticità che riguardano l’assistenza sanitaria nell’ambito della cittadina garganica”.
Lo afferma il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Giannicola De Leonardis, a margine dell’audizione del primo cittadino viestano in terza commissione a Bari. “I problemi sono molteplici e riguardano sia l’assistenza sanitaria permanente che quella estiva. Quest’ultima, peraltro, impatta in modo evidente su una cittadina e in una zona, quella garganica, ad altissima vocazione turistica e che, ogni anno, fa registrare presenze record, risultando la meta più scelta dai turisti provenienti dall’Italia e dall’estero.
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C’è necessità di un potenziamento del servizio emergenza-urgenza 118; di almeno due ambulanze che siano medicalizzate, cioè che abbiano il medico a bordo, con copertura delle turnazioni; del potenziamento del servizio di guardia medica estiva; del potenziamento del punto di primo intervento con copertura di turni h24 anziché di 12 ore; di un servizio di radiologia attivo tutti i giorni; della rimozione della limitazione al punto prelievo e di uno stazionamento dell’elisoccorso, attualmente del tutto assente a Vieste – spiega De Leonardis che prosegue".
Un elenco che rappresenta la fotografia impietosa del pessimo stato in cui versa la sanità in una zona dove, invece, non dovrebbe mancare nulla tanto per i residenti quanto per i turisti. La comunità viestana chiede a gran voce l’attivazione del laboratorio di analisi, l’attivazione dell’unità di degenza territoriale; una definizione certa circa la fattibilità e la tempistica di attivazione dell’Ospedale di Comunità e della Casa Salute; il potenziamento della specialistica ambulatoriale e degli impianti e delle apparecchiature di riferimento.
Zone Transition
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Di tutta evidenza, inoltre – conclude De Leonardis – che bisogna incentivare i medici a prestare servizio sul Gargano. Area che, in tal senso, deve essere considerata disagiata. Non si può immaginare di non incentivare, attraverso specifici stanziamenti di fondi regionali, chi dovrebbe lavorare in zone complesse e problematiche sotto il profilo logistico come quelle garganiche o anche dei Monti Dauni”.