Cosa fanno tre ragazzi di Candela, uno di Orsara e uno di Roseto Valfortore? Più che parlare del loro comune territorio, i Monti Dauni, probabilmente festeggiano l’ingresso nella tecnostruttura della Provincia di Foggia (attesa dalle elezioni).
C’è anche il figlio del sindaco di uno dei borghi del Subappennino tra i freschi vincitori dei discussi concorsi di Palazzo Dogana per 10 ambitissimi posti tra amministrativi e tecnici. E’ Giuseppe Giannini, il 33enne figlio della prima cittadina di Roseto Valfortore Lucilla Parisi, uno dei due vincitori – tra 604 partecipanti - della procedura per due posti di istruttore direttivo amministrativo, categoria giuridica D. Giannini, dopo un’esperienza al Parlamento UE, lavorava fino ai mesi scorsi nel settore delle rinnovabili, presso la beneventana IVPC (che realizzò uno dei primi impianti eolici in Italia proprio a Roseto). L’altro posto è andato a Rocco Quaglia, di Candela. Insomma, su due vincitori due persone dei Monti Dauni.
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C’erano stati in totale 1.974 candidati. Ebbene, su 10 vincitori ad oggi si contano tre persone di Candela, città del presidente dell’ente Nicola Gatta. Equivale al 30%, una percentuale altissima. Cinque su 7 sono dei Monti Dauni. C’è da chiedersi quante probabilità c’erano che ciò accadesse. Non si conoscono ancora gli ultimi 3 vincitori, quelli della procedura per amministrativi C, la più contestata. Ciò che si sa al momento sono gli esiti delle altre tre procedure, in ognuna delle quali c’è un candelese vincitore. Il concorso per due posti di istruttore tecnico, categoria giuridica C, è stato vinto da Vittorio Cappetta e Giulia Montemorra. Il primo è il 26enne vicesindaco di Orsara di Puglia, eletto di Italia in Comune, mentre Montemorra è di Candela e lavora presso il Comune come dipendente della società di supporto agli uffici per quanto concerne i tributi, mentre suo padre lavorava nell’Ufficio tecnico del Comune.
Suo cugino è Daniele Gelato, anch’egli candelese e uno dei vincitori del concorso per tre posti di istruttore direttivo tecnico, categoria giuridica D. Sia Gelato che Giacomo La Ferrara, l’altro vincitore, erano già dipendenti di Palazzo Dogana. Gelato è un trentenne ingegnere, da pochi mesi assunto dalla Provincia. La Ferrara lavorava presso il Comune di Monteleone e con l’articolo 110 (dunque a tempo determinato) arrivò tramite convenzione anche al Comune di Candela. Tre mesi fa ha vinto il concorso ministeriale approdando a Palazzo Dogana. Inoltre, ci sono altri candelesi idonei non vincitori con ottime chance di essere ripescati in caso di scorrimento delle graduatorie (ad esempio da parte del Comune di Foggia).
Al di là dei nomi coinvolti, è lo svolgimento del concorso per 5 amministrativi ad aver suscitato molteplici dubbi e perplessità. Da oltre un mese Francesco Strippoli e altri candidati si sono mobilitati per l’accesso agli atti, l’inutile richiesta alla Provincia di annullamento in autotutela e per organizzare in forma congiunta i ricorsi al TAR. Hanno da ultimo scelto di affidarsi ad un noto studio legale palermitano, il cui titolare sarà protagonista giovedì, alle ore 11.00, di una conferenza stampa online sulle presunte irregolarità della procedura. L’avvocato Francesco Leone, socio fondatore dello studio legale Leone-Fell & C., prima law firm in Italia per numero di ricorsi amministrativi, interverrà insieme a Strippoli, referente del gruppo di ricorrenti. “Le modalità di selezione non hanno garantito l’anonimato dei candidati, con conseguente potenziale lesione dei principi di trasparenza ed imparzialità. Inoltre, la prova di concorso comprendeva, oltre alle materie previste da bando, anche domande di informatica e inglese, con una soglia di idoneità ben più alta dei 21/30”, spiegano. “Nel corso della conferenza stampa, si discuterà anche delle altre stranezze sollevate dalla stampa locale in merito ai profili dei vincitori”. Alla conferenza stampa, che si terrà sulla pagina Fb https://www.facebook.com/avv.francescoleone/.
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“Tutti i concorsisti che siamo riusciti a contattare sono perfettamente consapevoli della profonda ingiustizia vissuta, per cui l'unica questione dirimente è relativa ai costi ed all'efficacia del ricorso al TAR”, spiega a l’Attacco Strippoli, idoneo non vincitore. “L'avvocato Leone è uno specialista in ricorsi collettivi e class action, specie per quanto riguarda i concorsi pubblici. Lo abbiamo scelto per la sua esperienza e professionalità nonché per il fatto che, essendo di Palermo, sia scevro da qualsiasi dinamica territoriale. Come abbiamo visto anche in questo concorso, i collegamenti politici possono essere molto tossici in questo territorio. La sua risposta rispetto a questa causa è stata di grande entusiasmo e mi ha colpito la sua affermazione riguardo il non aver mai visto tante irregolarità concentrate insieme. Oltre a quelle già sollevate da noi e da l'Attacco, l'avvocato, consultando alcuni concorsisti, è riuscito a dimostrare come durante tutte le fasi concorsuali siano state violate le procedure di tutela dell'anonimato. Ad esempio la scheda anagrafica non è mai stata inserita in una busta chiusa come avviene in ogni concorso normale, ma è stata consegnata a mano e ben visibile prima dello svolgimento della prova”, conclude Strippoli.