Project financing per illuminazione ed efficientamento energetico. Azzellino: “Non è questa la strada giusta”

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A Rodi Garganico gli occhi sono puntati sull’avviso esplorativo, pubblicato dall’amministrazione d’Anelli, per la ricerca di operatori economici interessati alla presentazione di proposte di finanza di progetto per lo svolgimento del servizio di gestione degli impianti di pubblica illuminazione, comprensivo di fornitura di energia elettrica e realizzazione di interventi di completamento per l’adeguamento normativo ed efficientamento energetico nel territorio comunale e della frazione di Lido del Sole.

Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro il 12 aprile prossimo, il responsabile del procedimento è l’ingegnere Domenico di Monte. Nel 2016 il Comune stipulò un contratto per l’affidamento in concessione per 15 anni al consorzio stabile Consorzio Servizi e Appalti (C.S.A.) di Reggio Emilia, per l’importo di 1.198.655,22 euro, del servizio di efficientamento energetico della pubblica illuminazione, mediante interventi tesi all’ammodernamento ed adeguamento, risparmio energetico, rispetto standard di sicurezza e contenimento dell’inquinamento luminoso e con ricorso a finanziamento tramite terzi.

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A febbraio scorso la giunta guidata dal sindaco Carmine d’Anelli ha accettato la richiesta del concessionario appaltatore di risoluzione consensuale del contratto, come da ultimo variato nel 2019. A quel punto l’esecutivo ha autorizzato l’avvio del procedimento finalizzato all’individuazione di un diverso operatore economico per completare l’intervento precedentemente eseguito, anche mediante opere integrative di completamento, miglioramento ed efficientamento del sistema impiantistico esistente di pubblica illuminazione. nell’avviso si legge che “la proposta deve contenere: l’obbligo contrattuale di effettuare una puntuale ricognizione dei corpi illuminanti e della rete; la mappatura digitalizzata territoriale della rete esistente di pubblica illuminazione e dei corpi illuminanti, nonché di quella futura ad intervento completato; l’individuazione e ‘l’eliminazione delle possibili interferenze della rete con altri servizi di pubblica utilità in sottosuolo e delle parti obsolete o ammalorate, eseguendone il ripristino o la sostituzione; la messa in sicurezza complessiva della rete e il suo adeguamento normativo”. Inoltre, “la proposta progettuale deve tendere al miglioramento della rete e degli impianti e alla gestione efficiente del servizio di pubblica illuminazione, sì da garantirne la funzionalità e l’integrità, la riduzione dei consumi energetici, il miglioramento della sicurezza stradale, la riduzione dell’inquinamento luminoso, l’ottimizzazione e risparmio nella gestione degli impianti mediante telecontrollo, la predisposizione degli stessi ai servizi di smart city, ove possibile”. E, ancora, “deve contenere l’obbligo dell’aggiudicatario di onorare la clausola sociale relativa al personale in servizio assunto a tempo indeterminato alle dipendenze del precedente gestore, in esecuzione del contratto del 2016”. Si precisa nell’avviso che “l’amministrazione comunale sarà libera di non affidare la gestione o realizzare le opere ovvero di realizzarle in maniera diversa, senza cioè ricorrere alla finanza di progetto, di non riconoscere il pubblico interesse nei confronti di alcuna delle proposte pervenute, di non dar corso alla successiva fase di aggiudicazione della concessione, ovvero di rinunciarvi, senza che i privati promotori possano avanzare pretese risarcitorie o richieste di indennizzo”.

Questo perché “si tratta solo di un’indagine conoscitiva finalizzata all’individuazione di operatori economici interessati a presentare all’amministrazione procedente proposte di finanza di progetto relative all’affidamento in PPP (concessione) della realizzazione di interventi di adeguamento normativo ed efficientamento energetico prima descritti, comprensive della gestione degli impianti di pubblica illuminazione e fornitura di energia elettrica, che saranno poi valutate”. L’amministrazione potrà chiedere adeguamenti, modifiche od integrazioni per ragioni di pubblico interesse alla proposta progettuale, al fine della decisione finale sulla fattibilità dell’intervento e del successivo inserimento nella programmazione comunale. Come in ogni project financing, “la proposta prescelta all’esito della procedura comparativa sarà posta a base di una successiva gara che sarà bandita per l’affidamento della concessione ed alla quale sarà invitato il promotore scelto, cui sarà riconosciuto il diritto di prelazione”. Il diritto di prelazione garantirà al promotore la possibilità di adeguare la propria proposta a quella che l’amministrazione giudicherà nella gara successiva economicamente più vantaggiosa, risultando, quindi, esso aggiudicatario finale della concessione.

La durata massima della concessione deve essere indicata dal promotore nella convenzione allegata alla proposta e “deve consentire il recupero degli investimenti da parte del concessionario sulla base di criteri di ragionevolezza, insieme alla remunerazione del capitale investito, tenuto conto degli investimenti necessari per conseguire gli obiettivi di contratto come dal collegato piano economico-finanziario”. Si spiega, quanto al canone, che “saranno ritenute preferenzialmente valutabili le proposte contenute entro il limite della media dei canoni corrisposti dal Comune su base annua al precedente concessionario in esecuzione del contratto del 2016”. Il Comune di Rodi Garganico ha pagato un canone (comprensivo della fornitura di energia elettrica) pari a 134.637,66 euro in ciascun anno dal 2020 al 2022, per un totale di 448.792,2 euro corrisposti. Dunque il limite di spesa indicato nel bando è pari a 134.637,66 euro. L’apertura delle buste avverrà in seduta pubblica il 13 aprile. Poi l’amministrazione avrà 3 mesi per valutare la fattibilità della proposta.

Ma la minoranza non è affatto convinta della strada scelta dall’amministrazione. “L’efficientamento energetico non passa da quel bando”, afferma a l’Attacco l’ex candidato sindaco Michele Azzellino, oggi consigliere comunale. “Non siamo assolutamente persuasi che sia opportuno procedere tramite un progetto di finanza. A Rodi ci sono tanti edifici pubblici che necessiterebbero di essere efficientati. Bocciamo questa soluzione”.

Ma chi potrebbe rispondere all’avviso? Quando un ente comunale chiede proposte di project financing ha evidentemente già interlocuzioni in corso con determinate imprese, ma quali in questo caso? Nessun nome circola nel paese garganico, da cui trapela solo che il CSA non intende prendere parte alla procedura. Mentre i beninformati, alla luce dello strettissimo rapporto tra d’Anelli e il dominus Pd Raffaele Piemontese, vicepresidente della Regione, si domandano se spunterà General Service Group srl, impresa di Luigi Colucci (marito della ex segretaria provinciale Pd Lia Azzarone), magari tramite il consorzio bolognese di cui fa parte, vale a dire Fenix.

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Del resto, ricorda qualcuno, come riportato da l’Attacco a novembre 2022 è stato aggiudicato a General Service Group srl l’appalto relativo ai lavori di ripristino camminamento di corso Giannone e di consolidamento del sottostante muro di contenimento. La gara da 730.818,28 euro è stata gestita dalla Centrale Unica di Committenza Isole Tremiti (che vede associati i Comuni di Rodi e Isole Tremiti, con quest’ultimo capofila).

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