Un evento dedicato al Mezzogiorno, ma che pone sempre il quesito su come si supera il divario nord-sud. Ha cercato di rispondere il segretario nazionale della Cgil, Maurizio Landini nel corso dell’incontro organizzato dal sindacato al teatro Piccinni di Bari. “Unendo il Paese e non dividendolo - replica il leader Cgil - . Vogliamo ribadire in modo chiaro con questa giornata che il Paese non ha bisogno di autonomie differenziate o di condizioni diverse tra Regioni. Il Paese ha bisogno di fare riforme tali che tutti i cittadini abbiano gli stessi diritti, gli stessi servizi, le stesse protezioni”.
Ma ci sono anche altri argomenti che Landini porta al centro della discussione. “Il nostro Paese ha l’occasione storica di utilizzare bene i soldi del Pnrr e i fondi di coesione previsti per i prossimi anni. E siccome in quel piano più del 40% delle risorse devono essere investite nel Mezzogiorno per superare i divari, è evidente che questo è un passaggio decisivo. Non pensiamo che questo sia il momento di cambiare quel piano che va applicato è prioritario un programma di assunzioni per mettere nelle condizioni regioni e comuni di avere quelle competenze al loro interno per procedere con il rispetto della tabella di marcia. Pensiamo che oggi è il momento di attuare un piano straordinario di assunzioni dei settori pubblici per introdurre competenze e tecnologie, per permettere ai giovani di non dover andare via per lavorare”.
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“La terza questione è che siamo nel pieno di una grande trasformazione. Abbiamo la “sfortuna” di vivere in un periodo in cui nello stesso momento dobbiamo fare i conti con una pandemia che non è finita, con una guerra che non abbiamo mai voluto, con un cambiamento climatico che non ha precedenti e con una rivoluzione digitale che sta cambiando il lavoro e le persone”.
“Il tema è al centro di questo cambiamento - spiega Landini - : scegliere il profitto o la persona? Deve esserci la centralità del rispetto dell’ambiente. Penso che come Cgil siano questi i punti centrali e pensiamo che sia giunto il momento di fare degli investimenti per creare un lavoro di qualità e soprattutto che si determini un nuovo modello di sviluppo che deve essere fondato su un piano straordinario che porti al centro le energie rinnovabili e la sostenibilità ambientale delle attività e delle produzioni. Questo significa modificare le politiche industriali, effettuare investimenti, vuol dire cogliere i ritardi che ci sono sul piano dello sviluppo e della valorizzazione del territorio italiano. Potremmo essere la culla della cultura del Mediterraneo non solo sul piano turistico, ma sul piano storico e patrimoniale”.
“Non è questo il momento delle piccole patrie - osserva Landini -, è il momento di fare sistema e avere una prospettiva di crescita per i prossimi dieci anni e di quello che succederà. Siamo nel pieno di una campagna elettorale e la Cgil vuole riprendere temi che sono spariti come ad esempio il futuro del Mezzogiorno, un lavoro che non deve essere precario, come si interviene sui salari e su come si combattono le disuguaglianze. Sono temi generali perchè la gente non ce la fa più ad arrivare a fine mese”.
Con i rincari delle bollette siamo di fronte ad una situazione sociale che rischia di esplodere e quindi la Cgil chiede anche a questo governo di attuare interventi urgenti. “Il nuovo decreto deve intervenire sugli extraprofitti che le imprese hanno fatto in questi mesi e che devono essere redistribuiti ai cittadini in termini di incremento degli stipendi per poter fare la spesa, per pagare le bollette, per poter vivere. Così come pensiamo che di fronte a quello che sta succedendo, due anni fa c’è stato un patto tra governo, sindacati e imprese che ha introdotto un protocollo di sicurezza. Ebbene oggi siamo in una situazione in cui dobbiamo proteggere le imprese ma anche i lavoratori, non ci devono essere licenziamenti e laddove si ricorra alla cassa integrazione non è possibile per una persona vivere solo con questa entrata. Quando un lavoratore è in CIG dimezza il suo stipendio ma le bollette si stanno triplicando. C’è un provvedimento che va assunto perchè bisogna integrare il reddito di questi lavoratori. C’è anche un punto di fondo”.
“In questo Paese - osserva il segretario Cgil - con tutto quello che sta succedendo, con l’aumento di precarietà e povertà siamo il Paese con l’evasione fiscale più alta d’Europa. Non è una questione di flat tax, qui il problema è che i lavoratori e pensionati devono pagare meno tasse e quelli che guadagnano di più devono pagare di più. I soldi vanno presi a chi le tasse non le sta pagando. Le tasse sono quelle che ci permettono di avere una sanità degna di questo nome e noi non ce l’abbiamo, i soldi sono quelli permettono di avere una scuola degna di questo nome e noi non ce l’abbiamo, le tasse servono per aevre quei servizi e quelle tutele per garantirci i cittadini. Chi non paga le tasse elevate è un ladro e non è che può essere considerato come il furbo di turno che che sfrutta quelli che le tasse le hanno pagate a partire dai lavoratori dipendenti e dai pensionati”.
Zone Transition
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Questo è uno dei temi che la Cgil intende mettere in campo partendo dall’iniziativa di Bari per avviare una discussione in tutto il Paese. ll prossimo appuntamento sarà l’assemblea dei delegati a Bologna mentre per l’8 e il 9 di ottobre in agenda una manifestazione nazionale-. “Lo diciamo in modo chiaro: qualsiasi governo verrà fuori da queste elezioni noi rispetteremo il voto dei cittadini, anzi invitiamo gli italiani ad andare a votare visto che questo diritto è stato conquistato quando abbiamo cacciato il nazifascismo in Italia e in Europa, ma deve essere chiaro che queste proposte le sosterremo davanti a qualsiasi governo ci troveremo davanti”.