Il 2021 si conferma annus horribilis per il medico in pensione Antonio Apicella, noto faccendiere foggiano dalle ottime relazioni. Il settantenne è considerato invischiato in numerose operazioni.
Anno doppiamente funesto, si diceva. Risalgono a febbraio gli arresti domiciliari nell’ambito della inchiesta “Nuvola d’oro” sulle tangenti al Comune di Foggia. Un caso collegato alla gara vinta da Spectre srl nel 2017 per servizi informatici. Furono quattro gli arrestati: oltre ad Apicella, il consigliere di maggioranza Bruno Longo, il funzionario comunale Antonio Parente e l’imprenditore Luigi Panniello.
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Detto “il rosso” per il colore fulvo dei capelli, Apicella mostrava da qualche tempo un chiaro interesse alle gare dei Servizi informatici del Comune di Foggia: tant’è vero che quando i rumors arrivarono a l’Attacco a luglio 2020 era proprio lui ad essere indicato come il riferimento della misteriosa Spectre srl di Campobasso, l’impresa di Massimo Palange su cui è incentrato il caso di presunte tangenti.
Ma chi è Apicella? Presidente della partecipata comunale Amgas spa ai tempi in cui era sindaco l’onorevole Paolo Agostinacchio (del quale Longo era il braccio destro e assessore più importante), col forzista Enrico Santaniello ai tempi della candidatura alle regionali e da ultimo vicino al centrodestra landelliano, è definito dai beninformati vicino ai big della sanità privata del capoluogo daunio e in generale ai “poteri forti”.
E’ nota la sua amicizia con pezzi da novanta quali l’ex procuratore capo dei Foggia Vincenzo Russo e l’ex comandante provinciale dei Carabinieri Antonio Basilicata. Introdotto negli ambienti alti delle forze di polizia, Apicella fa cenno delle sue relazioni altolocate nelle intercettazioni captate nell’inchiesta “Nuvola d’oro”.
A novembre 2019, secondo l’accusa, Apicella e gli altri finiti ai domiciliari agivano per far liquidare dal Comune le fatture in favore di Spectre/Palange e per fargli avere la proroga del servizio fino alla gara, per quanto illegittima. L'allora assessore al bilancio Antonio Bove aveva riferito al funzionario comunale Antonio Parente che non c'era la copertura finanziaria per l'ulteriore proroga del servizio, ma Longo rassicurò Apicella che si sarebbe trovata la soluzione.
E’ stata definita dagli investigatori “molto importante” l'intercettazione ambientale del 13 novembre 2019, giorno in cui Panniello e Apicella fecero il punto della situazione. La fattura non era stata ancora pagata, la proroga del servizio avrebbe potuto riguardare ancora Palange oppure si sarebbe fatta la gara, per loro era indifferente. In quel caso sarebbe stato pronto ad intervenire Cristoforo, un imprenditore del Napoletano che aveva già conosciuto Apicella e Longo (il quale aveva comunque dato assicurazioni sul buon esito del loro intervento dicendo “la fattura, non ti preoccupare, quelli la pagano”).
Ebbene, durante la conversazione con Panniello (il quarto ai domiciliari, titolare dell’impresa di servizi informatici New Tec srl di Foggia), Apicella fece riferimento all’interdittiva antimafia che era stata appena adottata dal prefetto Grassi nei confronti della Adriatica Servizi srl dei soci Marco Insalata e Gianni Trisciuoglio.
Due nomi importanti, visto che gestivano sia il servizio tributi che il cimitero. Apicella: “Adriatica…mi ha chiesto una mano, per cui mi sono incontrato…volevano un commissario, mi sono informato, ho messo in mezzo “Franceschiello” (per gli inquirenti Vincenzo Russo, ndr), ho messo in mezzo Ennio Sepe…volevano che ... sono andato a convincere Ennio per fare il commissario là”.
Stupì, inoltre, leggendo le intercettazioni di “Nuvola d’oro”, quanto la situazione relativa alle presunte tangenti fosse conosciuta dalla moglie di Apicella, Maria Teresa Ursitti, ex dirigente dell’ASL a via Grecia poi passata nella sanità privata, a Villa Serena. Sono numerose le conversazioni tra i due. In una parlano di Longo. “Che devi fare…tu ci tieni a incontrarlo e lui no”, disse la donna. “Gli devo dare la quota sua...ho portato un pensierino dalla Grecia”, ribattè l’uomo. “Le frasi dette da Apicella sono molto significative. Egli dice chiaramente a sua moglie, dopo avere parlato con Longo, che gli deve dare la sua quota”, annotava il Gip Domenico Zeno.
Zone Transition
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Ora il nuovo arresto nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti in sanità. Apicella è definito da chi lo conosce “da sempre vicino ai direttori generali dell’ASL”. Fino alle dimissioni a fine 2018, è stato medico di medicina generale ambulatoriale interna, convenzionato per 38 ore settimanali espletate presso il Dipartimento di Riabilitazione di Foggia.