In sede di interrogatorio davanti al Giudice per le indagini preliminari (Gip) Antonio Sicuranza, Nicandro Marinacci, Vincenzo Marinacci e Roberto Melchionda si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Antonio Vigiano, legale difensore dell'ex deputato della Repubblica, per il suo assistito ha avanzato richiesta di sostituzione della misura cautelare, dal carcere ai domiciliari. Sulla questione il Gip si riserverà di decidere.
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Si chiama Azzeccagarbugli l’inchiesta della Procura della Repubblica di Foggia al centro della quale vi è l’attività dell'Istituto privato di formazione Manzoni - Marinacci di San Nicandro Garganico, che negli anni avrebbe organizzato falsi corsi per conseguire i diplomi di operatore socio sanitario e di operatore socio sanitario specializzato.
Arrestato e recluso in carcere l'ex deputato e Sindaco Nicandro Marinacci mentre agli arresti domiciliari sono finiti il figlio Vincenzo Marinacci, consigliere comunale di San Nicandro Garganico e candidato Sindaco alle ultime elezioni (sospeso dalla Prefettura di Foggia), e Roberto Melchionda.
“Macchina del falso”. E’ così che viene definito nell’ordinanza firmata dal Gip Sicuranza il sistema che avrebbe messo in piedi a San Nicandro l’ex parlamentare ed ex Sindaco Marinacci.
Il politico, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stato a capo di “una compagine organizzata, dotata di risorse umane e materiali come immobili, sedi operative, sedi decentrate, locali destinati alle false attività di formazione, necessaria al raggiungimento delle finalità delittuose concordate in occasione dell'accordo illecito, sfruttando a tal fine, quale schermatura lecita delle proprie attività, l'istituto centro studi Manzoni di San Nicandro Garganico”.
Zone Transition
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Compagine al vertice della quale c’era Marinacci ma che era strutturata in funzione di una tendenziale suddivisione dei compiti, essenziale al raggiungimento dei propositi criminosi, si legge ancora nell’ordinanza.