Isole Tremiti, interrogazione parlamentare del M5S: “Un corroborato sistema in cui un gruppo gestisce i 20 milioni di euro”

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Dopo la segnalazione all’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione), fatta già tre mesi fa, il M5S tramite la senatrice Gisella Naturale porta in Parlamento il tema di come a Tremiti si stanno gestendo i 20 milioni di euro ricevuti nel 2016 dall’allora Mibact per il rilancio e recupero del complesso abbaziale e dell’isola di San Nicola.

Un’interrogazione parlamentare è stata presentata ieri dalla pentastellata, che investe della questione il ministro della cultura Dario Franceschini. Questi fondi furono destinati alla riqualificazione e rilancio di 5 macro aree relative all’isola di San Nicola: l’area portuale, il borgo, il complesso abbaziale, il contesto paesaggistico e le aree cimiteriali. Il tesoretto ricevuto dal Ministero è stato suddiviso tra 18 progetti, rientranti nell’intervento n.22.

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“Considerata l’importanza e l’urgenza del restauro conservativo dell'abbazia e della chiesa, che già hanno visto lo stanziamento di precedenti fondi, essenziale è operare in primis in questo ambito attraverso imprese specializzate e utilizzando materiali idonei. Purtroppo la parcellizzazione in tanti piccoli interventi disomogenei sembra destinata a vanificare la potenzialità dei fondi stanziati”, afferma la senatrice M5S nella propria interrogazione.

“Tanti rivoli che annullano quasi interamente la necessità primaria di conservazione di un bene culturale di grandissimo valore che resta in balia dei danni del tempo e di interventi non adeguati. Come se non bastasse, le gare d’appalto relative ai progetti di cui sopra non si svolgono attraverso la stazione unica appaltante della Provincia di Foggia, bensì sono gestite attraverso una C.U.C. (Centrale Unica di Committenza): una stazione appaltante costituita nel 2017 formata dai Comuni di Isole Tremiti e Rodi Garganico, il cui responsabile è Michele Minuti, funzionario direttivo contabile delle Isole Tremiti”.

Naturale ricorda che “a ricoprire il ruolo di Capo Ufficio Tecnico (U.T.C.) del Comune di Tremiti (capofila della C.U.C.), segretario o presidente di gara chiamato ad occuparsi delle procedure per l’affidamento dei servizi tecnici e dei lavori alle imprese appaltatrici, nonché responsabile unico del procedimento per gli appalti vi è sempre l’architetto Francesco Delli Muti”. “Questa concentrazione di incarichi configura una chiara incompatibilità, come da disposizioni di cui all’art. 77, comma 4, del Codice dei contratti pubblici, corroborate dalla deliberazione dell’ANAC n. 760 del 04/09/2019, in quanto il soggetto chiamato a rivestire il ruolo di RUP è deputato a svolgere funzioni di controllo sull’operato della stessa commissione di gara”, continua Naturale. “Le commissioni giudicatrici per tutte le gare di appalto, risultano avere sempre la medesima composizione, ovvero l’ingegner Domenico Trotta (dipendente del Comune di Monte Sant'Angelo nella veste di presidente), l’ingegner Di Monte (responsabile Ufficio Tecnico del Comune di Rodi Gargano) e il geometra Zicchino (dipendente del Comune di Apricena) come componenti, col dirigente Delli Muti che ricopre il ruolo di RUP e segretario verbalizzante o presidente delle operazioni di gare effettuate dalla commissione”.

Inoltre, prosegue l’interrogazione parlamentare, “nella CUC Isole Tremiti si ritrova coinvolto nelle gare per la gestione dei fondi anche Donato Petrosino, vicesindaco a Rodi Garganico per due consiliature, sul quale nel 2014 indagò la Guardia di Finanza per un incarico retribuito (vietato per chi è in stato di quiescenza), legato a Delli Muti tanto che è stato lui il consulente affidatario dell’incarico da 26.000 euro come esperto ufficio di piano per implementazione dei sistemi di coordinamento, gestione e monitoraggio dell’intervento n. 22 Isole Tremiti - San Nicola”. Gisella Naturale spiega di aver informato di tutto questo il 7 gennaio scorso l’ANAC e di confidare “in un celere e minuzioso intervento”. “Queste premesse configurano un corroborato sistema in cui una ristretta cerchia di dirigenti pubblici gestiscono l’intero quadro operativo”, prosegue la senatrice di Torremaggiore.

“Una gestione di un’ingente dotazione di danaro che appare, non solo dirottata dal suo scopo originario e urgente su opere di dubbia qualità e utilità ma anche, palesemente indirizzata ad affidare incarichi a figure legate agli stessi dirigenti nel totale arbitrio. Inoltre si rilevano alcune incongruenze tra i progetti e i lavori eseguiti, come quello relativo all’ex dissalatore poi eseguito su un manufatto 10 volte più piccolo cioè sulla vasca dei benedettini, i cui costi, però, anziché diminuire sono aumentati. Infine, dalla firma del disciplinare d’obbligo (6/09/2017) sono passati quasi 5 anni. L’art. 8 prevedeva che le procedure di gara per l’attuazione dell’intervento dovevano essere avviate entro dicembre 2017. Il termine di ultimazione dei lavori, servizi e/o forniture era stabilito entro il 31 dicembre dell’annualità successiva all’ultima annualità prevista dal profilo di spesa dell’intervento, quindi 31/12/2021. Alcuni cantieri non sono mai iniziati, solo pochi lavori sono stati completati rispetto a quelli previsti. Un notevole ritardo a causa del quale si rischia la revoca del contributo prevista dall’art. 14 del disciplinare d’obbligo. L’art. 13 prevedeva che il segretario generale – Servizio II si riservava la facoltà di effettuare le verifiche e i controlli relativi allo stato di attuazione degli interventi”.

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Naturale conclude l’interrogazione chiedendo al ministro Franceschini di “far luce sulla vicenda, sulla scarsa professionalità messa in campo per le necessarie attività di restauro del patrimonio culturale dell’isola di San Nicola, sui ritardi nei lavori e sulla necessità di maggiore trasparenza nelle procedure e nelle attività legate alle gare d’appalto per il progetto di rilancio e recupero dell’isola, affinché possa tornare a rappresentare il vero fulcro culturale delle Tremiti”.

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