Terremoto al Policlinico, il dg Vitangelo Dattoli agli arresti domiciliari

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Vitangelo Dattoli, il potente manager del Policlinico Riuniti di Foggia, è finito agli arresti domiciliari con altre 5 persone: i reati contestati, a vario titolo, sono turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Gli altri arrestati sono Costantino Quartucci, direttore dell'area patrimonio del Policlinico, Rita Acquaviva responsabile dell’area gestione tecnica dell'Asl di Foggia, Roberto e Roberta Pucillo (padre e figlia), titolari della Alidaunia e Antonio Apicella, cognato di Pucillo.

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La notizia, rimbalzata nelle cronache nazionali, rappresenta un vero terremoto per la sanità pugliese, non solo di Capitanata, considerato lo spessore di Dattoli, uomo di fiducia del presidente Michele Emiliano che su di lui ha puntato per rilanciare l’ospedale più importante del nord Puglia, secondo policlinico dopo quello di Bari.

Al centro dell’inchiesta le gare sull’elisoccorso e l’elitrasporto di organi, una espletata dalla Asl, l’altra dal Riuniti. Le complesse attività investigative hanno consentito di disvelare la presunta “manipolazione” delle due procedure: l’affidamento del servizio di elisoccorso ordinario (gara bandita il 30 gennaio 2020 dall’azienda sanitaria) per un impegno di spesa pari a 36,6 milioni di euro per il primo quinquennio e 29,8 milioni di euro per l’eventuale proroga contrattuale opzionale; l’altra, quella per la quale Dattoli è stato sottoposto a misura cautelare, è relativa all’affidamento del servizio di trasporto aereo di organi e di equipe medica per attività di prelievo e trapianto organi (gara bandita il 19 febbraio 2019 dagli Ospedali Riuniti di Foggia), per un impegno di spesa pari a 2,6 milioni di euro per il primo quadriennio, estendibile, in caso di proroga, fino a 4,6 milioni.

La notizia delle indagini venne pubblicata il 20 febbraio 2020 ma su queste colonne e online con la nota del direttore de l’Attacco detti&contraddetti del 19 febbraio, si anticipò l’interesse della Guardia di Finanza per files, documenti e informazioni relativi alle gare sull’elisoccorso almeno un giorno prima, indiscrezione che si rivelò fondata.

Due gare diverse, due enti diversi ma un filo conduttore comune: Alidaunia. In base all’ipotesi accusatoria, Dattoli e i rappresentanti ufficiali (il responsabile unico del procedimento della gara della Asl Acquaviva e il presidente della commissione di gara del Riuniti, Quartucci) avrebbero creato con i Pucillo (per lo più, con l’intermediazione di Apicella, medico in pensione particolarmente inserito nel tessuto politico e sociale della città dauna) una “corsia parallela riservata” volta a rendere Alidaunia la società “predestinata” ad aggiudicarsi le gare, all’insaputa dei suoi futuri o attuali concorrenti. Corsia, questa, secondo l’accusa, costellata di discovery indebite, di raccolta e recepimento di bozze di capitolati o di controdeduzioni agli argomenti degli ignari competitors, nonché di suggerimenti alle stazioni appaltanti volti, in un primo momento, a pilotare la composizione delle commissioni di gara e, successivamente, a condizionare l’operato dei commissari. Con ciò suggellando un’alleanza “contro natura”, la quale, pur non sfociando in una decisione favorevole ai “predestinati”, avrebbe, comunque, minato alle fondamenta e alterato l’intero corso delle gare attenzionate.

Nello specifico, i referenti della società foggiana in relazione alla gara bandita dall’Asl sarebbero stati i ghost writers del capitolato speciale e del disciplinare di gara, avendone materialmente curato la predisposizione nei locali aziendali, peraltro, anche con la presenza del Rup della procedura di gara, fino a quel momento ignaro dei contenuti dei predetti atti. Inoltre, gli stessi referenti della Alidaunia, nell’ambito della gara bandita dagli Ospedali Riuniti di Foggia, si sarebbero adoperati, dapprima, per far predisporre dalla stazione appaltante un capitolato favorevole alla loro impresa, intervenendo anche nella definizione della tabella dei punteggi qualitativi; poi, si sarebbero attivati per garantire a quest’ultima l’accesso al “carteggio separato” tra Policlinico e la società concorrente risultata provvisoriamente aggiudicataria, la Avionord (ma con offerta economica ritenuta anomala e, pertanto, in fase di verifica) onde procedere alla stesura di osservazioni e controdeduzioni suscettibili di essere recepite dal Policlinico.

La manipolazione degli appalti in questione è stata ricostruita dalle Fiamme Gialle baresi, in particolare, mediante l’incrocio delle evidenze investigative rivenienti dalle attività di intercettazione tecnica con i contenuti dei files, già oggetto di condivisione tra i referenti di Alidaunia e degli enti pubblici committenti, estrapolati dai vari supporti informatici sequestrati agli indagati nel corso delle perquisizioni locali e domiciliari effettuate, su disposizione della Procura della Repubblica di Foggia, nel febbraio 2020.

“Il mio assistito saprà dimostrare la sua estraneità ai fatti – ha fatto sapere a l’Attacco l’avvocato di Dattoli, Antonio La Scala -. Restiamo fiduciosi nell’operato della magistratura che farà chiarezza sulla vicenda”. Il manager ha già chiesto agli inquirenti di essere interrogato per fornire tutte le spiegazioni del caso.

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Nella inchiesta denominata “Icaro”, risultano indagati anche il direttore generale dell’Asl di Foggia Vito Piazzolla, il direttore sanitario Antonio Nigri e il direttore amministrativo Ivan Viggiano. Le ipotesi di reato sono quelle ex articoli 110 e 479 del codice penale. Avrebbero  attestato in una delibera dirigenziale del gennaio 2020 di avere approvato gli atti per la gara Ma secondo i riscontri della GdF gli atti non sarebbero stati rinvenuti presso l’area tecnica gestionale.

 

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