Sono l'ingegnere Massimo De Santis, 62 anni, di Foggia (in carcere), l'ingegnere Nicola Stefanelli, 56 anni di Bari, Giovanni Amoruso, 57 anni di Bari, e Marco Labianca, 36 anni di Acquaviva delle Fonti (Bari) – questi ultimi tre ai domiciliari – le persone arrestate in mattinata dalla Guardia di Finanza.
Sono indagate a vario titolo per concussione, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, reati commessi a Foggia nel periodo tra il 2018 e il 2021 in relazione a episodi di concussione e corruzione correlati ad affidamenti diretti di lavori e forniture, nonché la manipolazione di quattro gare di appalto bandite dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Ospedali Riuniti di Foggia.
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Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Giudice per le indagini preliminari il più volte menzionato dirigente dell’Area gestione tecnica - abusando della sua qualità di pubblico ufficiale e dei suoi poteri - avrebbe costretto il socio di una società operante nel settore della falegnameria, in cambio di 26 affidamenti diretti di lavori concessi nel periodo 2019-2021, ad acquistare beni e a eseguire lavori in suo favore (tra cui la ristrutturazione di vari mobili, la realizzazione di una scala retrattile, l’acquisto e il montaggio di zanzariere per le sue abitazioni di Troia, Foggia e Pineto, in provincia di Teramo) per un valore complessivo di oltre 4mila euro.
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Significative, al riguardo, le espressioni usate dal dirigente da cui si desumerebbe lo stato di soggezione dell’imprenditore: “Il parroco della chiesa qui sono io e ti devi rivolgere solo a me”, “O con me o contro di me”.