L’ultimo gioiellino di cui l’onorevole Nunzio Angiola - candidato di Azione al Senato nel plurinominale pugliese - va orgogliosissimo è il comitato elettorale in corso Cairoli di ItaliaSulSerio, allestito nel giro di due notti e tirato a lucido per l’arrivo della ministra per il Sud, la calendiana Mara Carfagna, che sabato scorso ha girato la Capitanata per una serie di appuntamenti sul crine tra il versante istituzionale (con l’annuncio di altri 47 milioni di euro per il completamento della “Pedesubappenninica”) e quello elettorale. “Abbiamo la sede più bella della politica foggiana”, dirà Angiola prima di salire sul suo van, con un nutrito staff, alla volta del casello autostradale di Candela, e cioè la prima tappa del giro di Carfagna, che Angiola, insieme a ranghi e candidati locali della sua coalizione, non mancherà di seguire pedissequamente in tutto il programma mattutino.
l’Attacco ha potuto approfondire il profilo pubblico-privato del deputato (originario di Taranto, cresciuto a Santeramo in Colle e adottivo del capoluogo dauno) accompagnandolo nella sua auto 9 posti per tutto il tempo intercorso tra la prima e l’ultima visita di Mara Carfagna.
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Il mini pulmino, tappezzato di tutto punto con foto e claim del deputato, non passa di certo inosservato: su tale mezzo di locomozione è ricaduta la scelta di Angiola per comunicare la sua visione di “street politics tra la gente”, evidenzia l’onorevole, ma anche per potersi muovere sempre insieme ai membri suo staff, per lui di fondamentale importanza. “Non mi lasciano mai da solo, anche nelle faccende più spicciole. Ci muoviamo sempre in gruppo perché ho necessità di diverse competenze e professionalità in questa mobilitazione”, sottolinea l’ex grillino ora “front runner” locale dei calendiani.
A bordo con noi Enrico Ciccarelli (ufficio stampa di Angiola); l’ex cislino Giulio Colecchia, il “mio primo consigliere, la storia del sindacato non solo a Foggia ma in Puglia, con la sua notevole conoscenza politico-sindacale accumulata in anni di esperienza”; l’ex berlusconiana, ora dirigente locale di Azione, Valentina Di Corcia, definita senza mezza termini dal candidato al Senato: “La mia ombra, non succede nulla che Valentina non sappia. Conosce tutti i miei spostamenti nel dettaglio”. Ma Di Corcia, secondo Angiola, è anche “una professionista del buon gusto”: sono passati dal suo vaglio tanto l’allestimento del nuovo comitato elettorale quanto le facciate del van di Angiola. Ultimo ritrovato di comunicazione politica di cui l’onorevole va altrettanto orgoglioso: “Il van è veramente bello. E’ stato pensato in ogni dettaglio dal mio staff comunicazione”. Poi la stoccata ironica al leader del Pd: “Anche Enrico Letta ha messo su un van per la campagna elettorale, ma è talmente brutto che Calenda, in un comunicato stampa, non ha mancato di farglielo notare”.
Angiola alterna toni scherzosi a un registro più solenne e rigoroso, specie quando parla del programma politico, fondato sulla “concretezza del socialismo liberale, con produttività e lavoro al centro, unici antidoti seri per risolvere le emergenze povertà e criminalità, e contro il sistema assistenzialista rappresentato dal reddito di cittadinanza, che ha creato forti distorsioni sul mercato del lavoro e a cui apportare grossi correttivi. Insieme – precisa – ad una necessaria accelerazione sugli Its (Istituti tecnici superiori, ndr) e professionalizzazione dei lavoratori, per colmare il pesante ‘job mismatching’ tutto italiano: le statistiche - argomenta Angiola - dicono che le aziende non riescono a trovare il 39% dei profili professionali richiesti”.
Il deputato conferma che Azione è sì il partito delle imprese ma con uno sguardo imprescindibile alla solidarietà. Di qui la proposta sul salario minimo “a non meno di 8-9 lordi all’ora”.
Lui, figlio di madre insegnante e di un impiegato tecnico esposto per 40 anni sulla linea produttiva dell’ItalSider (verificava la qualità dell’acciaio), “tanto – racconta – da aver riportato qualche acciacco fisico, senza però averlo mai una sola volta attribuito all’Ilva”, Angiola sta incontrando, in questi giorni, le imprese agricole e del manifatturiero pugliese. “Abbiamo tanti simpatizzanti in quel mondo, anche se ci hanno chiesto di non esporli pubblicamente”, precisa.
Poi l’arrivo al primo meeting point con il resto della truppa di ItaliaSulSerio, nei pressi del casello di Candela, dove la ministra Carfagna annuncerà ufficialmente, di lì a poco, l’ulteriore stanziamento sulla Regionale 1. “Non la conosco benissimo, ma penso che sia un’ottima amministratrice”, dirà di lei Angiola prima di scendere dal van.
Ad accoglierlo il drappello di coordinatori, segretari, candidati, amministratori locali del terzo polo e uno scambio di saluti contrappuntati da un divertito “compagni segretari”.
“Letta ha detto che ogni voto ad Azione è un voto dato alla destra”, lo aggiorna Michele Triventi, segretario provinciale dei calendiani: risata sarcastica di disapprovazione tra lui e Angiola.
Dopo il breakfast moment di gruppo in un bar di Candela, si riparte alla volta di Lucera, dove Carfagna incontrerà i vertici di Confagricoltura in piazza Duomo. Nel tratto di strada che ci separa da lì, Angiola parla dei centinaia di ragazzi che hanno frequentato i suoi corsi da docente di Economia aziendale all’Unifg. Una docenza, la sua, caratterizzata da “zero assenteismo”, tiene a precisare, e attraverso cui instaura ottimi rapporti con gli studenti: “Mi hanno sempre considerato non solo un professore, ma anche una persona cui chiedere consigli professionali e di vita”. Qualcuno di essi, infatti, incontrato tra una tappa e l’altra, lo fermerà per salutarlo con affetto. Tra i suoi discenti accademici anche Favatà (consigliere comunale di Azione a Candela) che ricorda con piacere l’esperienza universitaria con il deputato. Angiola tiene poi a sottolineare il suo impegno per la crescita dell’Università di Foggia, “ora tra i migliori atenei del Sud”, con l’Olap (Osservatorio-laboratorio sulle amministrazioni pubbliche) di cui è responsabile scientifico. “Bene il lavoro dell’Unifg - per chiudere il capitolo - su Terza missione e strutturazione di classe dirigente locale. Ma si deve ancora spingere sull’internazionalizzazione”.
Angiola sarà infine rinfrancato dall’endorsement elettorale “a sorpresa” sviluppato dal presidente nazionale di Confagricoltura, Giansanti, a favore di Carfagna e Azione; nonché interessato dalla richiesta di un incontro con lui, a mezzo dell’ex presidente, da parte dell’Ordine dei Dottori commercialisti di Capitanata. Lasciando la città federiciana per la volta di Foggia (dove lo attendono gli ultimi due appuntamenti al seguito della ministra, tra l’incontro a Palazzo Dogana con il presidente della Provincia Gatta e il taglio del nastro al comitato di corso Cairoli) rimarcherà più volte “quanto è bella e tranquilla Lucera e quanto sia rimasta più protetta da fenomeni mafiosi, forse per la presenza, fino a qualche anno fa, del tribunale poi soppresso”.
Zone Transition
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“Proprio a Lucera - chiude Angiola -, ben 22 anni fa, pensai di prendere casa con la mia famiglia, provenendo noi da un piccolo centro come Santeramo in Colle. Ma non trovammo la soluzione giusta.