Sono stati diversi a sdegnarsi, nel centrosinistra foggiano, dopo l’intervista de l’Attacco ai maggiorenti M5S Rosa Barone e Mario Furore sulle comunali 2023 nel capoluogo daunio. “Saremo noi ad indicare candidato sindaco e tempi”, ha detto su queste colonne l’assessora regionale al welfare, rivendicando il diritto del M5S di avere un ruolo da protagonista all’interno del costruendo campo largo che nel 2023 (verosimilmente, a novembre) proverà a vincere a Foggia, dopo le due vittorie del 2014 e del 2019 del centrodestra landelliano e al termine del lungo periodo commissariale seguito allo scioglimento per mafia.
L’intenzione tra i contiani è dettare la linea e sulla base della risposta decidere cosa fare col Pd. I dem non erano mai apparsi cedevoli e disponibili come adesso. Il M5S punta non solo a scegliere la persona che dovrà guidare la coalizione ma anche a porre una precisa condizione.
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“No ai soliti nomi nelle liste, non vogliamo le Azzarone e le Palmieri per dirne due. Se ci diranno sì andremo assieme già al primo turno”, ha fatto sapere un contiano a l’Attacco. E’ chiaro il ragionamento che si sta facendo da tempo con Emiliano, da sempre favorevole all’alleanza a Foggia così come a Bari: “Foggia è l’unico capoluogo di provincia dove la situazione legittima il contrario, visto che il M5S ha ottenuto qui alle ultime politiche il 45,60% e il Pd il 13,07%”.
Rispetto alle comunali foggiane, l’eletta pentastellata si sente galvanizzata dal dato delle recenti politiche e inverte i rapporti di forza con gli alleati di governo regionale del Pd: “In virtù del risultato netto e della fiducia che nuovamente ci è stata accordata dagli elettori, abbiamo l’obbligo politico e morale di prendere in mano la situazione di Foggia e soprattutto dare noi le carte, tanto rispetto al nome del candidato sindaco che rispetto a tutto il resto. I tempi e i modi li dettiamo noi come M5S. Credo che tocchi a noi, a tutto tondo”.
Ebbene, subito dopo la pubblicazione dell’intervista sul web diverse personalità del centrosinistra hanno detto la propria, dal segretario cittadino Pd Davide Emanuele al socialista Mino Di Chiara (che ha lanciato nuovamente l’ipotesi di Pippo Cavaliere, già candidato sindaco nel 2019).
Ma non è tutto. Stando a fonti vicine al presidente della Regione, una sdegnatissima Lia Azzarone – segretaria provinciale prossima a lasciare l’incarico – avrebbe telefonato ad Emiliano per lamentarsi delle ultime dichiarazioni dei pentastellati e chiedendogli di intervenire presso Barone. I contiani, però, vanno avanti per la propria strada, rafforzati da vari convincimenti: c’è una certa disaffezione nei confronti del Pd, che non solo non viene premiato dal voto di opinione ma passa in alcuni settori dell’opinione pubblica come corresponsabile dei danni provocati dalle amministrazioni comunali a Foggia.
“Solo noi non abbiamo mai governato la città, ergo siamo esenti da colpe”, è l’idea in casa M5S.
Serena e istituzionale l’analisi del neo deputato Marco Pellegrini, passato alla Camera dopo la legislatura come senatore.
“Foggia ha bisogno di rinascere dopo la catastrofe dello scioglimento per mafia, la cui responsabilità politica è innanzitutto del centrodestra”, afferma l’ingegnere M5S a l’Attacco. “La nostra città e i tantissimi cittadini perbene vogliono essere amministrati da facce nuove, pulite, da persone perbene, oneste e capaci. Foggia vuole un nuovo modo di fare politica, al servizio della comunità, vicino ai cittadini, per risolvere i problemi della gente e non per arricchimento personale o per sistemare amici, parenti. In quest'ottica il M5S ha tutte le carte in regola per guidare questo rinnovamento e questa rinascita ed esserne spinta propulsiva. Del resto, i foggiani hanno sempre molto apprezzato il nostro modo di fare politica, regalandoci larghi consensi in tutte le elezioni degli ultimi anni, scegliendoci come prima forza nel 2018, nel 2019 e nel 2022”, sottolinea Pellegrini.
Zone Transition
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“Presenteremo un programma di rinascita etica, culturale, amministrativa, basato sulla legalità, sul contrasto alle mafie, sullo sviluppo sostenibile, sulla tutela delle persone e dei beni comuni. Chi condividerà fino in fondo, e senza distinguo, i nostri obiettivi sarà il benvenuto e insieme ad essi cercheremo di costruire un programma, una squadra e una coalizione all'altezza della situazione. Non mi appassiona, in questo momento, il toto-nomi o il toto-candidature”, conclude il deputato, che negli scorsi anni è stato presidente del VX Comitato sulle mafie pugliesi, all’interno della Commissione parlamentare antimafia.