A pochissimi giorni dal voto del 25 settembre aumenta negli opposti schieramenti il convincimento che i collegi uninominali foggiani siano partite aperte e dunque contendibili, contrariamente a quanto i sondaggi hanno affermato nei mesi scorsi.
Lo crede il M5S, galvanizzatissimo dalla crescita impressa dal fattore Conte, il leader di partito che in Capitanata ha goduto dei maggiori bagni di folla.
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“Le donne lo amano, sono soprattutto loro a riempire le sue piazze”, commenta un analista foggiano del Pd. “Ma il M5S andrà bene dove Conte è candidato. Sarà invece massacrato altrove, dalle regioni del nord all’Abruzzo”.
“Per me l’effetto Conte è sopravvalutato: la Puglia è lunga e le situazioni sui territori non sono le stesse”, afferma a l’Attacco un pentastellato garganico.
“Però è indubbio che Conte abbia riconnesso il M5S con l'elettorato, se fossimo usciti prima dal governo…Il Pd perde terreno con tutta evidenza, Letta sta facendo una campagna spompa e priva di carattere. A Foggia la settimana scorsa applaudivano più Piemontese di Letta, che non dice niente di sinistra. Al Pd la gestione del potere non basta più”.
La stessa comunicazione pentastellata è tutta incentrata sull’ex premier.
“Se vuoi votare Giuseppe Conte vota M5S” si legge nei manifesti dei parlamentari ed europarlamentari grillini.
Crede nella contendibilità dei due collegi uninominali foggiani anche qualcuno nel Pd. “In Puglia gli ultimi rumors parlano di un testa a testa tra M5S e Pd, con quest’ultimo distante pochi decimali di punto. La sensazione è che Fratelli d’Italia sia in frenata e che comunque abbia le altre due componenti della coalizione, Forza Italia e Lega, in netto calo. Quanto può tirare Meloni? Non prenderà da noi il quorum che otterrà altrove”, analizza un osservatore di area dem.
“Eugenia Roccella? Per me arriva terza. E’ venuta qua due volte e se n’è andata, ha due partiti su tre dello schieramento di centrodestra che non tirano”, dice riferendosi alla candidata meloniana, bolognese catapultata nel collegio camerale Foggia 1.
“Crediamo che la partita sia in realtà tra Marco Pellegrini del M5S e la nostra Valentina Lucianetti”. Un esito che rappresenterebbe – nell’uno o nell’altro caso – una vera sorpresa rispetto ai pronostici dei mesi scorsi, una possibilità “benedetta” dal presidente della Regione Michele Emiliano che in più occasioni avrebbe fatto capire chiaramente loro che chiunque vinca gli andrà bene visto che sono alleati a Bari e dovranno ragionare assieme per le comunali foggiane del 2023. “Uno di voi sarà deputato e l’altro sindaco”, sarebbe stato da ultimo l’Emiliano-pensiero.
“Più complicato è per Raffaele Piemontese nel collegio di Cerignola: Giandiego Gatta sbancherà nella sua Manfredonia ma oltre l’Ofanto non è la stessa cosa per lui. Piemontese è forte nel Gargano nord, ha i sindaci dalla propria parte”, continua l’analista di area Pd nonostante i sondaggi abbiano sempre dato Gatta vincente.
Senza dimenticare la competizione interna, fortissima, tra i partiti di centrodestra e i vari scontenti/esclusi che non aiuteranno i candidati, come il sindaco di Apricena Antonio Potenza e il leghista foggiano Raimondo Ursitti.
Mentre con la presenza in questa campagna elettorale i delusi Paolo Dell’Erba (Forza Italia) e Giannicola De Leonardis (Fratelli d’Italia) hanno voluto mandare il messaggio che, nonostante tutto, è reale l’impegno in favore dei rispettivi candidati.
“In ogni caso, resta da fare i conti con l’astensionismo. La volta scorsa a votare fu il 64,9%, stavolta si prevede un’affluenza inferiore. Tra l’altro pare che domenica ci saranno 27 gradi e chissà quanti sceglieranno di andare al mare…”. Ma l’ottimismo che trapela da M5S e Pd non tiene conto dei tanti che in questa campagna elettorale lampo sono rimasti praticamente fermi o si sono mobilitati pochissimo.
Lo stesso mondo civico emilianista in Capitanata non pare davvero impegnato per sostenere gli alleati dem. Il loro referente Rosario Cusmai aveva fatto capire chiaramente su queste colonne di volere per i suoi maggiore spazio, anche in giunta regionale.
Dopo la manifestazione lucerina di venerdì scorso – alla presenza di Emiliano e dei candidati Pd – nulla pare cambiato rispetto a quelle condizioni.
E difatti per il dopo Piemontese nell’esecutivo regionale si fa il nome non di un civico vicino a Cusmai (attuale consigliere politico del presidente per i rapporti con gli enti locali) bensì del consigliere regionale Pd di Manfredonia Paolo Campo, col quale pure Emiliano non ha mai avuto un gran rapporto negli scorsi anni.
Zone Transition
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E’ considerata invece improbabile la scelta della cerignolana Teresa Cicolella, che si accontenterà di entrare finalmente in consiglio regionale dopo la mancata elezione del 2020.