Foggia, il nuovo Pronto Soccorso è realtà

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Non tra una settimana, non il mese prossimo bensì domani mattina alle 8 in punto il nuovo Pronto Soccorso del dipartimento dell’emergenza urgenza del Policlinico Riuniti di Foggia sarà operativo e pronto a prendere in carico gli utenti che avranno bisogno di cure. Il tanto atteso trasferimento dal vecchio al nuovo plesso è dunque realtà: lo ha annunciato il commissario straordinario Giuseppe Pasqualone in una conferenza stampa appositamente convocata.

Con lui, il direttore sanitario Franco Mezzadri, la direttrice amministrativa Elisabetta Esposito, la direttrice della struttura complessa di medicina e chirurgia di accettazione e di urgenza, Paola Caporaletti e il preside della facoltà di medicina dell’Università di Foggia, Gianluigi Vendemmiale.

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La cerimonia di inaugurazione vera e propria si terrà nelle prossime settimane in presenza del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. “E’ un momento molto importante e come tale va celebrato a dovere”, ha ricordato Pasqualone.

Il nuovo Pronto Soccorso dispone di una camera calda per l’accesso in sicurezza dei mezzi di soccorso e degli autoveicoli privati che trasportano gli infermi; una sala di attesa, dotata di bagni e di una postazione di accettazione e di informazione all’utenza; un’area di assistenza per codici minori, dotata di triage, sala di attesa interna, ambulatorio medico, sala lavoro infermieri e di sale di osservazione temporanea per la gestione dei casi a minore severità clinica e complessità assistenziale, a rapido turn over; un’area di assistenza per codici maggiori dotata di triage adiacente ad un’area di Osservazione Breve Intensiva per il completamento del percorso diagnostico-terapeutico e l’approfondimento con consulenze specialistiche, laboratoristiche e strumentali. Tutto ciò ha la finalità di distinguere i casi che necessitano di ricovero da quelli che possono essere dimessi in sicurezza al domicilio. L’area è dotata di una sala rossa per i casi di emergenza, attrezzata per la stabilizzazione clinica delle funzioni vitali. Nell’area sono presenti, inoltre, altri due ambulatori, una sala per il lavoro degli infermieri ed una sala di bonifica.

Infine è stata realizzata un’area con 16 posti letto di cui 8 di medicina d’urgenza (1 per isolamento infettivo) e 8 di terapia subintensiva dotata di strumentazioni per il monitoraggio continuo delle funzioni vitali. La permanenza del paziente in quest’area sarà limitata ad un arco temporale di norma non superiore a 72 ore. Previsto anche un ambulatorio per la presa in carico di tutti coloro che sono vittime di violenza, così come previsto dalla normativa vigente.

È stato un lavoro complesso, complicato e lungo, il nuovo Pronto Soccorso sembrava quasi un posto segreto, di cui si faceva quasi fatica a parlarne”, ha esordito il commissario Pasqualone che ha simbolicamente consegnato alla città di Foggia e a tutta la provincia il nuovo servizio.

“Il lavoro parte dai direttori generali che mi hanno preceduto – ha poi precisato il manager - e devo dire che mi hanno fatto trovare una struttura già pronta dal punto di vista delle attrezzature e dei percorsi. Le ultime cose da fare ovviamente sono state le più complicate. Martedì abbiamo avuto il provvedimento di autorizzazione all'esercizio da parte della Regione Puglia e per questo ringrazio il direttore del Sisp della Asl di Foggia che ci ha seguiti con molta attenzione. L'obiettivo è quello di offrire un servizio ai cittadini, lo dico sempre: prima di noi, prima di chiunque ci sono gli utenti e a loro dobbiamo dare una risposta. C'erano dei problemi seri che non era semplice risolvere, non avevamo ad esempio ancora il collaudo di tutto il Deu, non avevamo avviato le procedure di autorizzazione alla realizzazione e all'esercizio, c'erano dei problemi circa la consegna degli impianti che non erano stati presi ancora in carico da parte dell'area tecnica ma abbiamo concluso anche questo percorso, anche grazie all’impegno del direttore amministrativo”.

Questioni non semplici da gestire sono state risolte in quattro mesi di commissariamento. Ma il passaggio di consegne è pur sempre un momento molto delicato, tanto che Pasqualone sarà insieme allo staff anche domani mattina all’apertura. Le fasi di avvio potrebbero essere complicate, come spesso accade, e per questo la governance dell’ospedale chiede il supporto dei cittadini, affinché comprendano che il servizio è in fase di rodaggio. “In questo Policlinico ci sono dei grandi professionisti che devono essere sostenuti da un punto di vista organizzativo, strutturale e tecnologico, questo è il nostro impegno e la nostra responsabilità e devo dire che sappiamo come fare perché i risultati da qualche altra parte li abbiamo conseguiti – ha evidenziato Pasqualone -. Ma soprattutto vogliamo che il Policlinico di Foggia riacquisti un ruolo importante all’interno delle istituzioni, per fare questo dobbiamo essere sempre vicini ai cittadini, non c'è altro modo”.

A riprova della partecipazione attiva dell'università nell’ospedale, la presenza di Vendemmiale: “C'è un'ottima collaborazione, questa struttura è stata immaginata anni fa ed è stata condivisa con l'università sotto moltissimi aspetti: istituzionali, operativi e lavorativi. Siamo molto contenti per quello che sta avvenendo. L'avvio potrebbe essere problematico perché parliamo di una struttura mastodontica: questo è un Pronto Soccorso enorme in termini di recettività e quindi immaginiamo che, come ogni cosa nuova, debba essere conosciuta, lubrificata ma quando andrà a regime i vantaggi saranno evidentissimi. Sono molto contento anche perché l'anno passato l'università ha attivato il corso di specializzazione di medicina di emergenza urgenza, che mancava e la cosa bella dell'integrazione università-ospedale si nota per esempio nel fatto che gli specializzandi avranno il loro corso di formazione nelle emergenze con il nostro tutor, la dottoressa Caporaletti, che guida i nostri specializzanti e in questa nuova struttura avranno la loro casa nei prossimi anni”.

Soddisfatto per aver portato a compimento l’apertura del nuovo Pronto Soccorso prima della scadenza (prossima) del proprio mandato, il direttore sanitario Franco Mezzadri: “Vado via contento per questo, il Pronto Soccorso è la porta di un ospedale e per un direttore sanitario avere un Pronto Soccorso che garantisca qualità sia sul piano alberghiero che logistico e della tecnologia è motivo di soddisfazione. Lascio questo Policlinico senza rimpianti, quello che dovevamo fare l'abbiamo fatto, la struttura parte con l’accreditamento, il che vuol dire che ci siamo messi in gioco per una continua verifica della qualità che verrà posta in essere. Sarebbe stato molto più facile costruire ex novo un ospedale ma il nostro Policlinico non si articola in un unico plesso e ha vari punti di erogazione di servizi, questa è una delle difficoltà maggiori in presenza degli spostamenti; per questo faremo in modo che i collegamenti siano il meno difficoltosi possibili”.

Anche la direttrice Caporaletti ha definito il Pronto Soccorso al Deu: “La nostra nuova casa. Una struttura che i sanitari meritano – ha aggiunto - ed è meravigliosa”.

La vera incognita è rappresentata dalla carenza dei medici, anche se è stato aperto un tavolo con le sigle sindacali per garantire almeno 5 medici per turno, con il contributo degli specialisti dei reparti.

Zone Transition

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“Sappiamo che il funzionamento di un servizio dipende da tanti fattori, uno dei quali è la presenza adeguata di risorse umane – ha chiarito Caporaletti -, infermieri e Oss ci sono ma i medici sono in sofferenza e questo determina un imbuto nel percorso, che però non è un cattivo percorso, solo impegna un tempo più lungo. Stiamo mettendo in atto una serie di iniziative per cercare di evitare questa situazione. Siamo tutti dalla stessa parte, siamo tutti cittadini, alcuni lavorano in questa struttura, altri vengono per essere curati. Sta a tutti noi mantenerla bella come adesso e funzionante. Gli operatori sanitari sono pronti, miglioramenti si vedranno a cominciare dal triage, una criticità sollevata da tutti. Nella vecchia struttura si faceva in un posto di passaggio, in una situazione complessa, adesso avrà una location riservata con due stanze apposite, una per i codici minori e una per quelli più gravi. Questo impedirà che ci sia passaggio di persone durante le anamnesi e la privacy verrà assicurata lungo tutto il percorso. Sarà inoltre garantita una maggiore tranquillità lavorativa, che fa tanto per gli operatori sanitari. Ora possiamo quindi dare risposte a tutta una serie di domande che la vecchia struttura non permetteva”.

      

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