Da quando l’artista Edoardo Tresoldi ha installato la ricostruzione della basilica paleocristiana, utilizzando 4.500 metri quadrati di rete zincata, il Parco archeologico di Siponto – che comprende anche la basilica di Santa Maria Maggiore con la sua cripta e i recenti scavi che le Università di Foggia e Bari stanno realizzando – ha preso nuova vita ed è diventato presto uno dei siti più visitati nel territorio regionale pugliese.
Un afflusso di visitatori che, purtroppo spesso, ha dovuto rinunciare al proprio proposito perché il Parco ha dei rigidi orari di visita che, se non osservati, lasciano le comitive fuori dai cancelli. È da lì che, al massimo, possono gustarsi la vista delle due basiliche. Come è successo tra il 13 e il 15 agosto scorso, quando l’area fu aperta al pubblico per due soli giorni e, comunque, registrò l’afflusso di 500 visitatori.
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Alla difficoltà di fare fronte ai numerosi viaggiatori in una maniera più prolungata nel tempo, se ne deve aggiungere un’altra: l’esiguità del personale a disposizione e, soprattutto, la scarsa professionalità di qualcuno in particolare. Un qualcuno che ha messo a serio rischio l’apertura e la fruizione del sito in alcune giornate e, da pochi giorni a questa via, sta scontando tre mesi di sospensione dal servizio. Un provvedimento che non prevede la corresponsione degli emolumenti, perché deriva da un procedimento disciplinare adottato nei suoi confronti perché irreperibile all’atto della visita fiscale.
Nel corso di quest’anno, più volte Salvatore Rizzuto si è recato in Sicilia – la sua regione di nascita – chiedendo e ottenendo i giorni di ferie che gli spettavano. Avrebbe poi chiesto ulteriori 10 giorni di ferie anche per il periodo a ridosso di ferragosto, ma non gli erano state accordate per via della turnazione che si opera tra i vari addetti. In buona sostanza: c’era chi aveva più diritto di lui, non essendosi ancora avvalso fino a quel momento dei giorni che gli spettano.
Finita così? Macché. Il dipendente in questione, soprannominato ‘il siciliano’, arrivato proprio quel periodo di agosto, si è assentato dal lavoro per malattia. La sua improvvisa e non preventivabile assenza stava causando danni ai visitatori del Parco archeologico di Siponto, che contava complessivamente su tre addetti (da poco tempo sono diventati cinque). Di questi tre, come prevedono le norme, due svolgevano insieme il servizio.
C’è stato chi ha dovuto rinunciare alle ferie che aveva chiesto e che stava aspettando da tempo e chi, addirittura, si è dovuto spostare dal Museo archeologico Nazionale del castello svevo-angioino di Manfredonia per andare a riempire il vuoto che si era creato. In questo modo - con questi incastri - si era riusciti a preservare l’apertura del sito nel periodo festivo di agosto.
La storia, tuttavia, non si conclude qui. Inizia una nuova fase, piuttosto.
All’improvviso, sui canali social del dipendente in questione, iniziano a comparire scatti fotografici che lo ritraggono sulle spiagge siciliane. In costume, più volte con un minore in braccio, come l’Attacco ha potuto verificare. Sì, formalmente era in malattia ma praticamente le immagini che lo ritraevano lo mostravano ben in salute. E non certo a casa.
Probabilmente, le fotografie non sono sfuggite al direttore del Parco archeologico, Francesco Longobardi, che l’addetto al sito – forse incautamente – annoverava tra i suoi amici virtuali. Quello che è certo è che è partita subito la segnalazione, in direzione Roma dove ha sede nazionale la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio. La visita fiscale che era stata disposta al suo domicilio, infatti, si era conclusa con esito negativo: l’ammalato, o presunto tale, non era a casa. Ovviamente, visto che non è ubiquo.
Convocato a Roma, l’addetto rischiava il licenziamento in tronco per giusta causa, che si poteva configurare per la mancata presenza alla visita del medico fiscale. Avvalendosi dell’ausilio sindacale della CGIL, invece, è riuscito a cavarsela limitando i danni con una sanzione di tre mesi di sospensione dal servizio. Un provvedimento che, però, non era immediatamente esecutivo, dal momento che necessitava dei tempi fisiologici della burocrazia.
Si racconta che la gioia dell’accusato per aver scongiurato il licenziamento è stata così grande che – nonostante gli sia stata comminata una sospensione temporanea - ha comunque festeggiato con pasticcini e prosecco il pericolo scampato. Pochi giorni fa, come detto, l’ufficializzazione del provvedimento nei suoi confronti.
Zone Transition
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Adesso ‘il siciliano’, come aveva scritto anche su una sorta di biglietto da visita, potrà forse dedicare più tempo al suo hobby del pomeriggio. Un’attività, tra l’altro, su cui qualcuno avanza dubbi perché sarebbe un secondo lavoro e, addirittura, c’è chi dice di averlo visto anche nel corso di qualche mattinata quando, invece, è molto più probabile che dovesse essere al Parco archeologico di Siponto. Ci tornerà, a metà febbraio 2023. Nel frattempo, potrà cogliere l’occasione per riflettere. Semmai ne avrà voglia, visto che il tempo non dovrebbe mancargli.