E’ indagato (ma non sottoposto a misure cautelari) anche Luigi Borrelli, dirigente del Policlinico che nei mesi scorsi fu chiamato a sostituire ad interim alla direzione dell’area del patrimonio del Riuniti, Costantino Quartucci, il dirigente dell’ospedale a sua volta finito agli arresti domiciliari (e rinviato a giudizio), con l’accusa di aver manipolato la gara per l’elitrasporto di organi.
L’ipotesi di reato configurata dalla Procura nei confronti di Borrelli (che pure aveva riscosso le lodi di tanti addetti ai lavori quando ottenne l’incarico) è quella di turbata libertà degli incanti per la gara sulla viabilità, in concorso con De Santis e l’imprenditore Matteo D’Augelli.
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Avrebbero preso accordi in ordine all'affidamento diretto inerente alla viabilità interna ed agli accessi carrabili e pedonali della cittadella ospedaliera. “Turbavano la procedura di licitazione privata indetta con l'invito alle ditte individuate dalla stazione appaltante e, segnatamente: Luigi Borrelli, nella qualità di pubblico ufficiale con le mansioni di dirigente dell'area gestione tecnica e con l'incarico di responsabile del procedimento della procedura sopra indicata, riceveva da Matteo D'Augelli, amministratore della società FI.Da.TI. Srls aggiudicataria del servizio, il computo metrico estimativo della procedura e chiedeva al rappresentante della società di apportare alcune modifiche”.
Tra tutte le fatture emesse nel 2019 solo la 819 del 31 luglio 2019 emessa dalla FI.Da.TI. Srls a fronte delle opere necessarie per la nuova organizzazione sulla viabilità interna non contempla quale Rup Massimo De Santis, bensì Borrelli. “In realtà – rilevano gli inquirenti nell’ordinanza - anche tale incarico vedeva come principale artefice Massimo De Santis”.
A dispetto di quanto si trova negli atti ufficiali, sarebbe stato il cellulare di De Santis ad aiutare gli inquirenti a ricostruire i fatti. Nel device infatti è stata rinvenuta una chat tra De Santis e D’Augelli dalla quale “si evince chiaramente che, verosimilmente dopo la conferenza di servizi, l’imprenditore partecipava a Borrelli il computo metrico estimativo (probabilmente, quindi, neanche elaborato dalla struttura gestione tecnica, come riporta la determinazione dirigenziale), delle opere da realizzare e dallo stesso redatto in nottata, verosimilmente su richiesta dello stesso Borrelli, che non condivideva la somma complessiva scaturita. Ciò comportava uno screzio tra il Rup e l'imprenditore che, preoccupato delle possibili conseguenze sull'ormai consolidato rapporto di collaborazione con la stazione appaltante, chiedeva immediatamente l'intercessione di De Santis. Gli ha scritto che probabilmente aveva esagerato con Borrelli allorquando quest'ultimo, dopo la presentazione del computo metrico, gli aveva chiesto di fare delle modifiche e poi ‘un corposo sconto’, ‘la mia risposta: ho strappato il computo e gli ho detto fattelo fare da un altro’ e alla domanda del Borrelli perché stesse reagendo così aveva risposto: ‘ho perso una nottata, ne dovrò perdere altre per finire il lavoro, vuoi vedere che devo lavorare anche gratis?’”.
Zone Transition
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Ricevuto il messaggio, De Santis si rivolge a Dattoli auspicandone l'intervento. Di lì a qualche giorno l’imprenditore ha confermato a De Santis di aver chiuso la trattativa con Borrelli, spiegando di essersi ''piegato" a quest’ultimo solo perché gli aveva in qualche modo fatto pesare di aver seguito le indicazioni di De Santis di far ricadere la scelta sulla sua ditta.