La sezione provinciale Aido di Foggia in occasione della “Giornata nazionale del sì alla donazione di organi, tessuti e cellule”, ha organizzato in collaborazione con il CSV di Foggia e con le associazioni “Cicloamici” e “Funny Bike”, una passeggiata in bicicletta per le vie cittadine. Una manifestazione finalizzata a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di esprimere il proprio sì alla donazione di organi, tessuti e cellule.
Aido è stata presente nelle principali piazze d’Italia con banchetti e tante altre iniziative, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di esprimere il proprio Sì alla donazione in vita, in maniera consapevole. Per l’occasione è stata definita una partnershipa con Illy Caffè, storica azienda leader del settore, per la distribuzione di migliaia di confezioni di caffè a quanti hanno voluto sostenere con un contributo le attività sociali.
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“Una giornata importante, contemporaneamente a noi in tutte le piazze d’Italia si sono svolte manifestazioni sponsorizzate da Illy Caffè - spiega a l’Attacco la presidente dell’Aido provinciale Maria Nobili – un’occasione per far avvicinare la gente al tema delle donazioni. È stato possibile avvicinarsi al nostro banchetto per fare tutte le domande possibili perché ad oggi, la cosa che più spaventa è la morte cerebrale. Ma il banchetto è stato anche un modo per incontrare le persone che magari non riescono a venire in sede per pigrizia o mancanza di volontà”.
L’Aido si è mossa molto in questa direzione, allo scopo di raggiungere i più scettici. L’associazione vanta infatti anche un sito su cui iscriversi ed una campagna informativa (Dai valore alla vita) e finanche delle app. “Le abbiamo studiate tutte – commenta Nobili – proprio per evitare che la gente trovi scuse per non iscriversi. In ballo anche il progetto con i comuni” – prosegue. Una bella giornata di sole ha accompagnato i cittadini nella lunga e salutare pedalata di domenica. “Una bella idea portata in essere grazie al vice presidente Franco Mazzeo, amatore della bici. Per quest’anno volevamo fare qualcosa in più della sola Messa, che comunque si è svolta presso la chiesa grande del Riuniti. Il meteo ce lo permetteva così con Mazzeo abbiamo contattato tutte le realtà ciclistiche foggiane che hanno aderito fin dal primo momento”.
Dati alla mano il capoluogo dauno è un’isola felice rispetto alla donazione. “Contrariamente alle brutture a cui spesso assistiamo, la città non fa mai mancare nulla sul piano del volontariato- aggiunge Nobili – la provincia stenta ancora a decollare se non per alcune cittadine come Lucera, San Severo e, ultimamente, anche Troia. Queste restano infatti di un tessuto sociale molto solidale anche in tema di donazione degli organi”.
Ma si sa, la donazione va inculcata. “Proprio per questo le nostre campagne sono volte essenzialmente alle nuove generazioni e il target gira intorno ai 40 anni. La nostra prevalente attività viene svolta nelle scuole superiori. Il Covid ha ovviamente rallentato questa operazione, ma siamo già ripartiti e la risposta dei giovani non è mancata”.
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Purtroppo però la donazione va incontro ancora a degli ostacoli. “I problemi sono sempre gli stessi – rincara – il primo dilemma delle persone sta nella morte cerebrale. In molti ancora si chiedono come questa venga oggi accertata. E non finisce qui perché l’informazione non è l’unico problema. Quando il paziente arriva in rianimazione con determinate caratteristiche si deve fare comunicazione alla famiglia: è qui che si cela il secondo ostacolo. Parlare ai familiari dell’eventuale testamento o dichiarazione di volontà rilasciata in vita dal loro parente. Immaginate ora un medico impegnato in rianimazione che deve avvicinare una famiglia. È difficile far capire a queste persone che già vivono un momento particolare che il loro congiunto ha magari fatto testamento, che ha una tessera dell’Aido. Spesso e volentieri si creano momenti di tensione. Per non parlare della carenza di organico – conclude - ad oggi, purtroppo, nei centri di rianimazione ci sono pochi medici ed infermieri. C’è quindi bisogno di inculcare la cultura della donazione. Tutto parte da qui”.